Settimo produttore mondiale di energia nucleare. Parla Marco Ricotti (PoliMi)

di Beatrice Passarelli

27 luglio 2022 - Con quindici reattori operativi, l’Ucraina è il settimo produttore mondiale di elettricità nucleare e al primo posto in Europa per riserve minerarie di uranio. Il Paese al centro della guerra è anche ricco di materie prime come litio, titanio, manganese, ferro, mercurio e carbone. Il conflitto partito lo scorso 24 febbraio ha reso tangibile la crisi energetica e dato nuovo slancio al rimodellamento delle politiche statali. Per riflettere sul tema delle fonti energetiche alternative in Italia abbiamo intervistato Marco Enrico Ricotti, ordinario di Impianti nucleari al Politecnico di Milano e presidente di Cirten, il Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare.

Il conflitto ha costretto molti Paesi a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico. Sarebbe strategico un ricorso all’energia nucleare? L’uso del nucleare è vantaggioso sia dal punto di vista strategico, in quanto consentirebbe di ridurre la dipendenza energetica, ma anche da quello economico. L’Europa ha tutte le competenze, le conoscenze e la proprietà intellettuale per sviluppare quasi tutta la filiera nucleare. Per essere indipendenti ci manca solo l’uranio naturale, che può essere acquistato da paesi come Canada e Australia.

Secondo l’ex ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti «Bisogna cominciare a discutere di nucleare pulito». Se la politica italiana si aprisse nuovamente al nucleare, in quanto tempo potremmo realizzazione i primi impianti di nuova generazione? L’Italia è all’avanguardia nella ricerca sul nucleare di quarta generazione, sui reattori modulari di piccola taglia e nella sperimentazione sulla fusione nucleare. Volendo collaborare con le nazioni, per esempio Francia, Slovenia, Finlandia e Repubblica Ceca, che vorranno estendere la vita delle loro centrali, possiamo farlo da subito. Realisticamente potremmo sviluppare i reattori modulari entro il 2030 e quelli di quarta generazione entro il 2040. Se vogliamo giocare un ruolo da protagonisti, però, servono decisioni che vanno prese ora con una visione di lungo termine.

Il tema è tornato attuale ancor prima del conflitto in Ucraina, quando a inizio 2022 la Commissione Europea ha deciso di inserire il nucleare all’interno della cosiddetta “tassonomia verde”. Come si posiziona l’energia nucleare rispetto alle altre soluzioni energetiche emergenti? Il nucleare è una fonte di energia pulita e sicura. I 440 reattori oggi funzionanti nel mondo non emettono gas serra, non ci sono quindi motivazioni tecnico-scientifiche per non voler considerare l’energia nucleare come un’alternativa valida per combattere la crisi ambientale. Inoltre, i reattori di quarta generazione possono dare un contributo anche nella produzione, senza emissioni di CO2, di altri vettori energetici come l’idrogeno.