L'idea imprenditoriale del prof. Ussia riceve il Premio Speciale "Regione Lazio"

29 ottobre 2020 - Start Cup Lazio sostiene la creazione e accompagna al mercato Startup/Spinoff innovativi ad alto contenuto di innovazione provenienti dal sistema regionale della ricerca scientifica e favorisce i processi di trasferimento di conoscenza al fine di promuovere lo sviluppo del territorio e del Paese attraverso l’erogazione di servizi presso gli incubatori e gli Spazi Attivi regionali.

Si tratta di una vera e propria Business Plan Competition promossa dalle Università e dagli Enti di ricerca del Lazio in collaborazione con prestigiosi partner industriali e finanziari, organizzata e coordinata dall’Ateneo di Roma “Tor Vergata” in partnership con Regione Lazio e Lazio Innova, a cui quest'anno ha partecipato il team del prof. Gian Paolo Ussia, Professore Associato dell'Unità di Ricerca di Scienze Cardiologiche dell'Università Campus Bio-Medico di Roma.

Il suo progetto imprenditoriale Tetis si è aggiudicato il Premio Speciale “Regione Lazio” per l’accesso ai servizi di incubazione presso uno degli Spazi Attivi del territorio laziale sulla base della prossimità geografica e della specializzazione della soluzione proposta.

Il progetto Tetis riguarda la realizzazione e vendita di un catetere orientabile multiuso pensato e disegnato per migliorare i risultati degli interventi di cardiologia interventistica transcatetere in pazienti che non possono effettuare l’intervento chirurgico perché ad alto rischio. Il catetere ha un'estrema versatilità: è orientabile in tutte le direzioni ed è costituito da più ipotubi che permettono il posizionamento di diversi dispositivi con diverse funzioni, dall'ago per eseguire punture guidate, alle pinze per afferrare o cestelli per recuperare. Questo favorirebbe la ricattura e il riposizionamento di protesi con risoluzione immediata delle complicanze.
La cardiologica interventistica transcatetere rappresenta il futuro della cura per le cardiopatie in quanto preserva l’integrità della persona, evita i rischi della cardiochirurgia, riduce il periodo di ospedalizzazione e accelera il recupero. In particolare la sfida più impegnativa e promettente è la terapia delle valvulopatie cardiache.