L’esperienza professionalizzante di 17 studenti dell’Università Campus Bio-Medico di Roma

1 dicembre 2017 - Due settimane in Madagascar per un’équipe di 17 persone dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. A vivere l’esperienza di cooperazione internazionale universitaria sono stati alcuni medici – 2 pediatri, un oculista e un anestesista – insieme a 9 studenti del terzo e del quinto anno del Corso di Laurea in Medicina e altri 3 del Corso di Laurea in Infermieristica.

Ospiti del Centro medico chirurgico Saint Damien della città di Ambanja, nel nord-ovest del Madagascar, gli studenti hanno avuto l’opportunità di aumentare le proprie competenze in medicina tropicale e al contempo, di poter trasferire capacità diagnostiche e terapeutiche avanzate grazie alla presenza degli specialisti UCBM. D’altronde, si sono trovati a esercitare in una zona caratterizzata dalla mancanza di infrastrutture, specialmente nel settore sanitario. La clinica serve infatti un’utenza di 500 mila persone con due sale operatorie, un laboratorio analisi, un servizio di radiologia, uno di odontoiatria e uno di oftalmologia.

In particolare, una parte del gruppo ha condotto con i pediatri uno screening nutrizionale nelle scuole che ha permesso di identificare i casi di malnutrizione e di anemia presenti nella popolazione scolastica. I bambini nei quali sono stati riscontrate carenze nutrizionali sono stati quindi trattati con vitamine, micronutrienti e ferro che gli studenti hanno portato dall’Italia. L’iniziativa ha avuto un’immediata eco locale, al punto che, su richiesta delle autorità locali, lo screening è stato anche replicato nella missione di Bemaneviky, nell’interno del Paese, dove le condizioni di povertà e le carenze nutrizionali sono ancora più significative.

Sempre all’interno della popolazione scolastica l’équipe oculistica ha potuto effettuare invece uno screening dei deficit visivi. Ma ancora per l’anestesista e i futuri infermieri il workcamp è stata occasione di affiancamento e training on the job anestesiologico in sala operatoria nonché per trasferire al personale locale nozioni e pratiche di assistenza al letto del paziente. "In generale", ha detto il dott. Gigi Mottini, coordinatore del workcamp, "l'esperienza in Madagascar ha rappresentato un passo in avanti nell'educazione alla solidarietà che entra direttamente nel profilo professionale dei nostri futuri medici e infermieri".