Racconto di viaggio in Tanzania

15 luglio 2021 - "Che cos’è il volontariato? Conoscere sé stessi, lasciare traccia. Rukwa è una regione poverissima, gli anziani non esistono, una regione di ragazzi senza i saggi, mi racconta Joice, giornalista di Dar. Sull’aereo dividiamo i sedili come sorelle sul divano. Il bimotore atterra a Mbeya; dall’alto pare una città di tetti bianchi, sono in lamiera, perché la grandine qui uccide. Lungo la superstrada sfilano capanne, giovani scalzi, aratri di legno portati da bambini. Le donne cucinano sul terreno; infanti con cappelletti di lana sotto il sole dentro secchi di plastica le ammirano. Le ombre dei pochi alberi proteggono dal caldo il bestiame e le persone con il vestito pulito della domenica. Il monastero di Mvimwa è un’oasi sanitaria per 20.000 anime. Parlano inglese in pochi, italiano uno solo, ma comunichiamo, siamo umani, il linguaggio non verbale è universale. Al Dispensario Dr. Tanganika ci insegna l’african-time con cui nasce Henry con l’aiuto preziosissimo degli studenti. Fuori nei villaggi partoriscono sole, senza assistenza, tante muoiono, nel cimitero del monastero vediamo troppe mamme del passato. Alcuni non hanno mai visto un caucasico in tuta da chirurgo, i bambini piangono, sembriamo alieni, ma portiamo caramelle e così iniziano a giocare e sorridere. Quel sorriso vale tutto l’impegno."

Dott.ssa De Luca Cristiana
Medico in formazione specialistica
Area di Ginecologia ed Ostetricia
Università Campus Bio-Medico di Roma