Il climatologo ha illustrato i punti fondamentali dell'accordo sul clima di Parigi 2015 e i possibili scenari futuri

7 giugno 2016 - Sono passati quasi 20 anni dalla firma del Protocollo di Kyoto, accordo mondiale firmato nel 1997 per contrastare il riscaldamento climatico. Eppure le emissioni globali sono aumentate, soprattutto da parte della Cina e dei Paesi in via di sviluppo. È con questa allarmante premessa che il prof. Michael Gerrard ha introdotto la relazione sul cambiamento climatico tenutasi presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma il 7 giugno.

Direttore del Sabin Center for Climate Change Law della Columbia Law School, Gerrard ha partecipato alla Conferenza sul cambiamento climatico di Parigi nel 2015. Nella Sala Conferenze dell'Ateneo, introdotto dai saluti della prof.ssa Laura De Gara, delegata del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell'Alimentazione e della Nutrizione Umana, e presentato dal prof. Francesco Bruno, docente di Diritto alimentare UCBM, il climatologo di fama mondiale ha approfondito l'evoluzione delle politiche internazionali proprio a partire da Parigi. "Le decisioni degli stati devono rendere sostenibili nel prossimo futuro le attività economiche nei Paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo, attraverso accordi volontari di diminuzione delle emissioni clima alteranti", ha spiegato Gerrard.

In particolare, nel seminario sono state evidenziate le problematiche legate all'obbligo di diminuzione di almeno 2 gradi centigradi dell'incremento della temperatura globale. Nello specifico, il docente americano ha spiegato quali sono le scelte energetiche necessarie - per mezzo di energie alternative e sostenibili il cui il costo va peraltro diminuendo - affinché tale obiettivo minimo venga raggiunto.