L'esperienza di Vittoria e Daniela, studentesse di Scienze dell'Alimentazione e della Nutrizione Umana

10 febbraio 2017 - Daniela sognava l'Africa fin da bambina. Per questo, quando il docente di Endocrinologia Nicola Napoli, all'inizio del secondo anno del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell'Alimentazione e della Nutrizione Umana, ha proposto un'esperienza di tesi in questo continente, non ha saputo dire di no. Ma l'aereo non l'ha preso da sola: anche Vittoria, che con lei condivideva desiderio e corso di studi, vi si è imbarcata, grazie all'appoggio di Giovanni Mottini, responsabile dei progetti di Cooperazione internazionale UCBM. Destinazione, la Tanzania, dove Daniela Mucci e Vittoria Russo sono rimaste un mese, la scorsa estate. Obiettivo, un'indagine nutrizionale in pazienti hiv positivi in terapia antiretrovirale e una valutazione negli stessi delle alterazioni del metabolismo glucidico (Vittoria) e dell'assetto lipidico (Daniela).

"Nella prima fase - racconta Vittoria - abbiamo realizzato un'indagine nutrizionale per valutare abitudini e modelli alimentari tradizionali della popolazione del posto. Per questo abbiamo somministrato questionari molto semplici che indagassero condizioni di salute, lavoro, famiglia, conservazione dei cibi, loro cottura, abitudini alimentari... Abbiamo osservato quanto il consumo di cibi ricchi di zuccheri sia decisamente frequente, mentre quello di carne, pesce, uova e latte raro. Inoltre, per paradosso, la popolazione mangia poca frutta, nonostante il territorio ne sia ricco: è tutta destinata all'esportazione".

Nella seconda fase della ricerca, le studentesse hanno invece valutato direttamente lo stato di salute dei pazienti. Spiega Daniela: "Rilasciavamo ai pazienti un referto con le indagini che avevamo realizzato: peso, altezza, circonferenze, pressione arteriosa, glicemia, emoglobina glicata, colesterolo totale, HDL e LDL". 

Le due studentesse hanno realizzato la propria tesi di laurea presso il St. Gaspar Referral and Teaching Hospital, fondato e tuttora gestito dalla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo sangue a Itigi, cittadina rurale che si trova perfettamente al centro della Tanzania, a circa 1.300 metri di altezza, in un’area poco sviluppata, circondata da numerosi villaggi rurali. 

"Stando sul campo - spiega Vittoria - si impara tanto. Davamo ai pazienti consigli nutrizionali, partendo dai cibi che eravamo sicure avessero a disposizione, da ciò che coltivavano. E il nostro aiuto in certi casi poteva essere fondamentale: alcuni di loro non conoscevano nemmeno le modalità di cottura più adeguate".

"L’impatto con i pazienti - ricorda Daniela - inizialmente è stato forte. Ciò che più mi stupiva però era come ognuno di loro si mettesse a nostra disposizione. Col tempo incominciavo a guardare i pazienti negli occhi, mi abituavo al loro modo di parlare e di rapportarsi con noi; tutti sempre così disponibili e collaborativi. Ad un certo punto mi sono sentita così integrata che ho cominciato a usare alcuni loro modi di fare: ad esempio, contare come loro e usare dei termini nella loro lingua locale".

Conclude Daniela: "Quello che mi rendeva felice era rendermi utile ogni giorno anche nelle cose più piccole. Ora il mio desiderio è tornare lì a portare quello di cui hanno bisogno, e magari trovare anche il modo di rendermi utile attraverso il mio lavoro". Aggiunge Vittoria: "Mi sono laureata a ottobre, ora mi piacerebbe lavorare proprio nel campo della cooperazione internazionale. Tornata a casa, ho cambiato tutte mie prospettive: prima del viaggio pensavo avrei poi lavorato in ambito clinico, magari aprendo uno studio. Certo, questo mi interessa ancora, ma l'esperienza mi ha aperto anche un altro mondo".