I casi Leclerc, Coca Cola e olio di palma

23 gennaio 2016 - È iniziato dall’analisi di alcuni casi concreti come quelli che hanno riguardato Leclerc, Coca-Cola e più recentemente l'olio di palma, il ciclo di seminari per gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana UCBM su temi di attualità legati al mondo alimentare. Andrea Camaiora, giornalista e spin doctor responsabile dell'agenzia di comunicazione Spin, ha parlato del ruolo dei consumatori e del loro “diritto, oramai riconosciuto espressamente dalla normativa comunitaria, ad essere ‘informati’ sulle caratteristiche degli alimenti in modo da poter effettuare scelte consapevoli”.  Il relatore ha infine analizzato le metodologie adottate dalle imprese citate per illustrare alcuni principi base della comunicazione e del marketing dei prodotti agroalimentari.

Lezione di genomica dall’Arizona State University

Dall’Arizona State University è giunto invece Daniele Manzella, secondo ospite degli incontri organizzati dal docente di Diritto alimentare UCBM Francesco Bruno, per parlare di genomica, settore della biologia molecolare che si occupa dello studio del genoma degli organismi viventi. Soffermandosi in particolare sullo stato dell’arte della legislazione, l’esperto legale dell’ateneo statunitense ha offerto una panoramica globale sulla disciplina senza tralasciare temi centrali nel settore alimentare e nutrizionale come gli OGM e il rapporto tra Stati e imprese multinazionali che fanno ricerca. Infine, si è discusso anche dei diritti di proprietà delle collettività interessate alle risorse genetiche e fitogenetiche nonché del ruolo degli enti internazionali nella disciplina.

Il riciclo dei residui alimentari

Il terzo incontro ha invece visto come protagonista l’avvocato Gianpaolo Mocetti, Direttore Affari Legali di Acea spa, il quale ha affrontato la delicata tematica attinente al rapporto tra produzione alimentare e tutela dell’ambiente, particolarmente rilevante in un periodo in cui - con crescenti difficoltà - si tentano di coniugare le esigenze della produzione con lo sviluppo sostenibile. “Occorre tenere in considerazione la conservazione delle risorse ecologiche e degli ecosistemi nonché cercare di ridurre gli effetti dannosi dei cambiamenti climatici ad opera delle attività antropiche”, ha spiegato. Il punto centrale di mediazione, dal dibattito avvenuto nel corso del seminario, sembrerebbe essere quello di indirizzare le politiche pubbliche (nazionali, europee ed internazionali) a sostegno di una produzione di energia che possa utilizzare residui della filiera alimentare, in modo da ridurre i costi per le imprese ed al contempo garantire sempre minori effetti negativi per la collettività.