Un'iniziativa voluta dagli studenti per mantenere viva la memoria del professore

8 giugno 2022"In ricordo di Sergio Morini, maestro in aula e fuori". È la dedica apposta nel recinto che circonda l'ulivo piantato questa mattina nel piazzale tra PRABB e Trapezio dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. Un'iniziativa voluta dagli studenti per mantenere viva nella comunità accademica UCBM la memoria del professore scomparso lo scorso marzo.

Figura storica per la nostra Università, "Tra i primi docenti del Campus – come ha ricordato il Rettore Raffaele Calabrò – ma soprattutto un Maestro per tanti studenti e ricercatori, ha vissuto l'Università come un luogo di formazione, di crescita personale e professionale, di valori e virtù”. La presenza di un ulivo in suo ricordo posizionato sotto la biblioteca, centro nevralgico della vita universitaria, sarà un'occasione per studenti e personale dell'Ateneo per "rivolgere un pensiero, un ricordo, una preghiera a una persona splendida, a noi tutti molto cara”, ha proseguito il Rettore.

"Il professor Morini amava vivere tra noi studenti, tra il tumulto delle nostre vite universitarie, condividendo il silenzio dello studio ma anche l’euforia dei festeggiamenti al termine di un esame – commenta Simone Pavone, presidente del consiglio studentesco – Per questo abbiamo deciso di piantare l'albero proprio qui, in mezzo a noi, perché possa essere ogni giorno un'ispirazione e ricordarci con quale animo si dedicava all'insegnamento e al rapporto con gli studenti".

Gli fa eco Chiara Surace, vicepresidente del consiglio studentesco: "Abbiamo scelto l'ulivo che è un albero che dà frutti. Ci piace pensare che anche noi, con le radici forti che questa Università ci sta trasmettendo, possiamo dare frutti di cui il prof. Morini sarebbe stato fiero".

Toccante la testimonianza di Gaetana La Marca, studentessa del 4° anno di Medicina e Chirurgia, che ha ricordato la disponibilità che il prof. Morini le dedicò nel difficile momento di preparazione dell'esame di anatomia umana. "Per un anno mi ha accolta nel suo studio, sopportandomi. È stato fondamentale per me, mi ha insegnato tanto. Sentivo nel suo studio casa mia, sentivo un porto sicuro. Oggi sapere che posso venire qui a ‘infastidirlo’ di nuovo mi rassicura. Grazie prof.”