La Resurrezione di Gesù è realmente accaduta?

C’è una distinzione fra la risurrezione, che nessuno ha visto accadere, e le cose viste: il sepolcro vuoto, le apparizioni di Gesù risorto. Il Catechismo distingue accuratamente: la risurrezione di Gesù è un evento reale, ma trascendente, che ha manifestazioni immanenti, quindi storicamente comprovabili. Coloro che hanno incontrato Gesù risorto hanno dato testimonianza di quanto hanno visto. Tale testimonianza è tanto più credibile perché nella cultura greca e in quella giudaica il concetto di resurrezione del corpo non era contemplato. Le affermazioni degli Apostoli in merito alla risurrezione di Gesù sono avallate dal fatto che avevano assistito a qualcosa che mai avrebbero immaginato e che si sono sentiti in dovere di testimoniare. Infatti, nel contesto culturale in cui si trovavano, il furto del corpo allo scopo di dimostrare la Sua Resurrezione fisica, come prova che fosse il Messia, sarebbe stato del tutto impensabile. Per approfondire clicca qui.

Cosa sono i Vangeli canonici e quelli apocrifi?

I Vangeli sono libri che narrano la vita di Gesù. Benché ne esistano più di cinquanta, il Nuovo Testamento, ne include solo quattro, detti “canonici”, scritti dagli Evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Le prime comunità cristiane scelsero questi, poiché trasmettevano fedelmente la tradizione apostolica ed erano considerati come ispirati da Dio: tale scelta fu proposta espressamente da Sant’Ireneo di Lione alla fine del II Secolo e fu formalizzata come dogma di fede durante il Concilio di Trento (1545-1563). I vangeli detti “apocrifi” sono tutti quelli che la Chiesa non accettò come autentica tradizione apostolica: “apocrifo” significa “segreto”, poiché tali scritti erano custoditi da uno speciale gruppo di iniziati che ne avevano l’accesso esclusivo; successivamente il termine ha preso l’accezione di “non autentico”. Per approfondire clicca qui.

Con che criterio sono stati scelti i quattro Vangeli?

La principale ragione di questa scelta, comprovabile dalla scienza storica, è che i Vangeli canonici furono scritti in epoca apostolica o subapostolica, da chi era stato testimone dell’avvenuta risurrezione (cfr. san Paolo) o aveva potuto conoscere e ascoltare i testimoni (cfr. Lc 1,1-4). Ciò si deduce dalle citazioni che ne fanno gli scrittori cristiani delle generazioni successive: gli scritti più antichi sono già conosciuti da quelli più recenti (2 Pt e Mc 16,9-20 conoscono Gv 21; 2 Pt conosce Giuda e un intero epistolario paolino); quelli più recenti, dalle generazioni successive. Agli apocrifi, invece, si fanno riferimenti solo più tardi, a partire dalla fine del II secolo. Accanto alla datazione dei testi, la selezione è stata effettuata anche sulla base della forma letteraria e dei contenuti: infatti i vangeli apocrifi, per lo più narrano minuziosamente episodi dell’infanzia di Gesù o della vita di Maria sotto forma di leggende prive di qualsiasi rigore storico. Oltre a questi, vi sono altri scritti sotto forma di raccolta di rivelazioni fatte da Gesù su vari argomenti, che spesso hanno un contenuto dottrinale prettamente gnostico. In particolare, il cosiddetto Vangelo copto di Tommaso non è in realtà un Vangelo, perché non reca l’annuncio di nessun evento salvifico. Contiene soltanto detti di Gesù. La salvezza è qui attesa solo da una dottrina nascosta, conosciuta da pochi intimi. Nei Vangeli canonici, invece, Gesù annuncia apertamente il Regno di Dio a tutti i discepoli, perché il popolo d’Israele lo conosca: in questo senso, il Vangelo è pubblico. Inoltre non si limita a parlare, ma agisce: risana, perdona i peccati, ascolta, risponde, consola, e soprattutto si lascia condurre alla morte di Croce e risorge il terzo giorno. Per approfondire clicca qui.

In che cosa consiste sostanzialmente il messaggio cristiano?

Consiste nell’annuncio di Gesù Cristo. Egli è il Vangelo, la buona notizia che proclamavano dall’inizio gli apostoli, come scrive San Paolo: “Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi predicai, che riceveste, nel quale vi mantenete fermi, e per il quale siete salvati (...) Perché vi trasmisi in primo luogo lo stesso che io ricevetti: che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu sepolto e che resuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; e che apparve a Cefa, e poi ai dodici” (1 Cor 15, 1-5). Gesù annuncia la fede in un unico Dio, creatore del mondo e dell’uomo, che rivela come suo Padre, arrivando a dire: “Il Padre ed io siamo una cosa sola” (Gv 10,30). Inoltre Gesù dà compimento a questo annuncio di salvezza, dando la vita per i suoi amici (cfr Gv 15,13) e vincendo la morte nel suo mistero pasquale. Il messaggio cristiano trasmette ciò che annunciava Gesù: il Regno di Dio (Mc 1, 15), simbolo della presenza di Dio nella storia umana e dell’unione di Dio con l’uomo. Per approfondire clicca qui.