Il seminario "Alla ricerca di un paradigma per costruire la dieta globale", si terrà mercoledì 8 maggio presso l'edificio Cu.Bo dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. A cura dal Dr. Roberto Menta, Strategic Ferrero Consultant, l'iniziativa nasce all’interno del programma Global Challanges Scholars Program.

La sfida che più riguarda la nostra sopravvivenza come specie ed anche quella del pianeta su cui viviamo è legata all’inderogabile principio di fornire nutrimento di qualità paragonabile a tutti gli esseri che popolano la nostra “madre Terra”, senza che questa produzione di beni metta ad ulteriore rischio la sopravvivenza del sistema Terra come noi lo conosciamo.

La produzione Agricola ha realizzato incredibili risultati, consentendo il massimo sviluppo delle civiltà che per prime hanno adottato questi principi, tuttavia, la Seconda Rivoluzione Verde, ha sottovalutato l’impatto sull’ambiente che oggi è fortemente degradato e che rischia di rappresentare il pericolo maggiore per l’esistenza dell’essere umano.

È parimenti cresciuta la nostra conoscenza dei fattori nutrizionalmente più importanti per influire positivamente sul nostro stato di salute: mentre le evidenze scientifiche venivano ricercate, la diffusione di concetti e idee non basate sulla scienza ha creato confusione, ansia e anche diffidenza verso la scienza nel cittadino.

Allo stesso tempo, l’analisi dei flussi di scambio di beni alimentari è aumentata di tre volte mentre la produzione è solo raddoppiata. Non è più rimandabile una approfondita analisi di quelli che sono le più concrete conoscenze scientifiche, nutrizionali ed ambientali per definire comuni paradigmi di sviluppo.

La ricerca di un paradigma di dieta salutare e sostenibile non può che ragionare su quelli che sono le diete più accreditate come tali. Non è più possibile, però, oggi pensare a una dieta salutare che escluda gli aspetti di massimo rispetto dell’ambiente. Dieta Mediterranea, DASH diet, Nordic diet sono gli schemi dietetici che raggiungono i massimi valori positivi nelle analisi dei loro effetti.

Ciascuno ha vantaggi e problematiche, ciascuno presenta delle forze e delle debolezze soprattutto a livello di disponibilità delle materie prime, che ne rappresentano le fondamenta. L’analisi di forze e criticità di ciascuno di questi approcci è stato valutato alla luce della possibilità di divenire un paradigma valido per tutti gli esseri umani senza che nessuno venga lasciato indietro.

Il raggiungimento di un “sistema cibo” non discriminatorio richiede la collaborazione di tutte le componenti del sistema in sinergia e senza pregiudizi alla luce e sotto la stella polare della evidenza scientifica come bussola di orientamento.

Le conclusioni e i possibili spunti per attività di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico sono uno sforzo titanico, ma di certo “fare come si è sempre fatto” non è più una proponibile soluzione. Il ruolo centrale delle Istituzioni e delle Università oggi non può prescindere dagli stimoli e dalle evidenze che il sistema industriale può fornire, fermo restando la priorità del bene comune come irrinunciabile elemento. L’analisi presentata si basa sul flusso di nutrienti (macro) e cerca di definire gli strumenti di valutazione che possano proporre soluzioni globali.


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