La reunion nel segno del 25° anno accademico

È un incontro con il passato che guarda al futuro quello degli ex studenti UCBM, a Roma sabato 18 novembre per il meeting organizzato dall'associazione Alumni. “La Global Alumni Reunion – ha esordito il Presidente Felice Barela nel suo saluto – mi sembra il modo migliore per iniziare il nostro 25° anno accademico a cui ci apprestiamo a dare il via  ufficialmente tra qualche giorno. Possiamo dire che in soli cinque lustri si è fatto davvero molto lavoro, insieme a tante persone che hanno profuso il proprio impegno, sacrificio ed entusiasmo affinché quella che era una bellissima idea diventasse realtà nell'Università Campus Bio-Medico di Roma”.

“Una realtà che vuole formare non solo professionisti ma anche e soprattutto uomini”, sembra fargli eco il Rettore Raffaele Calabrò nel rivolgersi agli ex studenti, oggi esperti di Medicina e Ingegneria in giro per l’Italia e per il mondo: “sono sicuro che gli anni trascorsi qui vi abbiamo dato le solide radici che oggi portate nei vostri posti di lavoro e che rappresentano quel patrimonio comune che vi fa sentire appartenenti alla stessa comunità”.

Negli anni, il network UCBM sta crescendo con lo sguardo rivolto ai modelli delle grandi università europee come quelli illustrati dagli esperti di Oxford, della Bocconi e dell’Università di Navarra nella sessione mattutina dell’incontro. A delinearsi è un quadro composito che prende le mosse dai campus statunitensi dove “l’engagement degli alumni è un vero e proprio stile di vita”, spiega Christine Fairchild, Director of Alumni Relations Oxford University, con un’esperienza ventennale ad Harvard. Si instaura infatti un vero e proprio circolo virtuoso tra gli alumni, che possono avere un accesso continuo alle conoscenze e all’aggiornamento professionale nonché a nuove opportunità relazionali e sociali, e l’Università, che a sua volta beneficia di testimonial d’eccezione, amabasciatori del brand e di un legame costante con il mondo del lavoro. La rete diventa inoltre un modo per i laureati di fare del bene, occasione di “restituzione” all’Università di provenienza, attraverso donazioni a sostegno di progetti specifici.

“È stato molto emozionante tornare dopo 10 anni dalla laurea – è una delle tante voci del coro degli ex alunni, Paolo Piro, ingegnere biomedico - e rincontrare persone che non vedevo da molto tempo. Ho potuto scoprire quello che ex colleghi e professori stanno facendo in giro per il mondo, nonché il modo in cui il campus sta cambiando, come le attività di didattica e di ricerca si stiano evolvendo e moltiplicando e quanto le cure e l’assistenza sanitaria si stiano diversificando sempre di più. Sono felice di far parte di questa community”.

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