Competizione tra le Unità di Ricerca per la migliore presentazione
26 settembre 2019 - Anche per il 2018 la ricerca dell’Università Campus Bio-Medico di Roma si conferma al livello delle migliori università italiane. E lo fa sia in termini qualitativi che quantitativi con oltre 500 pubblicazioni che superanoun impact factor normalizzato di 2200. Non solo, il 60% dei lavori scientifici sono apparsi in riviste appartenenti al primo quartile del ranking internazionale Scopus/ScImago.
È stata la Giornata della Ricerca svoltasi il 25 settembre a fare il punto sui risultati dell’Ateneo, con la partecipazione dei ricercatori che hanno presentato i propri lavori. A introdurli il Presidente Felice Barela, il Rettore Raffaele Calabrò, il Direttore Generale dell’Università Andrea Rossi e il Direttore Generale del Policlinico Paolo Sormani.
Ciascuna Unità di Ricerca ha avuto la possibilità di presentare il miglior prodotto 2018 in un minuto di tempo davanti a una giuria di esperti di comunicazione e divulgazione scientifica: Lucia Ascione, giornalista e conduttrice di Tv2000, Simona Burattini, giornalista del TG2, e Pino Insegno, attore, conduttore radiofonico ed esperto di public speaking.
Premiate quindi a pari merito le Unità di Statistica Medica ed Epidemiologia Molecolare in collaborazione con Scienze Cliniche di Laboratorio per lo studio sui batteri resistenti negli endoscopi utilizzati nelle procedure ospedaliere, l’Unità di Chirurgia Generale per un lavoro sulle nanotecnologie e la diagnosi precoce del tumore del pancreas e l’Unità di Ginecologia per il suo metodo predittivo per il rischio di tumore all’endometrio. A fare da speaker, rispettivamente, il prof. Massimo Ciccozzi, il dott. Damiano Caputo e il dott. Corrado Terranova.
Va invece alla dott.ssa Anna Crescenzi dell’Unità di Ricerca di Anatomia Patologica il riconoscimento per le attività di valorizzazione della ricerca: la studiosa è infatti co-inventrice di due brevetti depositati dall’Università Campus Bio-Medico di Roma in co-titolarità con aziende italiane e valorizzati nel corso degli ultimi due anni. La prima invenzione consiste in un contenitore precaricato in formalina, che permette di riporre campioni di anatomia patologica in maniera sicura, senza ricorrere a impianti come le cappe che dovrebbero essere installate sul luogo del prelievo. Volta a migliorare la diagnostica di anatomia patologica è anche Cytomatrix, una matrice sintetica progettata ad hoc per catturare, trattenere e conservare il materiale biologico proveniente da prelievi citologici con semplicità e praticità.
Sono intervenuti inoltre il Vicepresidente Ucbm Davide Lottieri, il Prorettore alla Ricerca Eugenio Guglielmelli, i coordinatori della Ricerca delle Facoltà Dipartimentali Vincenzo Di Lazzaro e Marcella Trombetta, il Vicedirettore del Policlinico Marta Risari, il responsabile dell’Area Ricerca Gianfilippo Capriotti, il Responsabile Direzione Scientifica del Clinical Innovation Office Franco Rossi, l’assistente del Rettore Stefano Anzilotti.