Al Green Party, Alì Ehsani ha raccontato agli studenti il lungo viaggio verso la sua nuova vita italiana

11 luglio 2016 - La parola chiave della vita di Alì Ehsani è “coraggio”. La sua è una storia di fuga da un Afghanistan dilaniato da una guerra che gli porta via i genitori e lo costringe a fuggire insieme al fratello più grande. Alì l’ha raccontata agli studenti UCBM durante il Green Party di fine anno, in un’affollata terrazza dell'edificio Trapezio a conclusione della Giornata della Ricerca di martedì 5 luglio.

Alì, oggi laureato in Giurisprudenza alla Sapienza e ancora studente presso la stessa università, ha solo 8 anni quando inizia il lungo viaggio che ha permesso a lui – ma non a suo fratello Mohammed – di giungere in Italia. I due attraversano l'Afghanistan, il Pakistan, poi l’Iran e quindi la Turchia. Da qui si affidano a un barcone per raggiungere la Grecia. Ma l’imbarcazione affonda e Mohammed non riesce a sopravvivere. Alì si aggrappa a un bidone di benzina disperso dal naufragio e approda sulle coste greche trasportato dalla corrente.

Rimasto solo, ancora una volta, il bambino non si arrende: si nasconde sotto un camion e al secondo tentativo giunge, finalmente, in Italia. Ha 13 anni quando qualcuno tenta di abusare di lui, mentre trascorre le notti nella stazione Ostiense di Roma. È forse il momento più difficile della sua vita, “quel momento in cui vuoi mollare tutto, ma se riesci a resistere, capisci che sei destinato ad arrivare in cima” ha spiegato ai presenti.

In una casa famiglia comincia la sua seconda vita, fatta di scuola e di corsi di italiano. Arrivano il diploma e la laurea triennale, tra un lavoro da “bibitaro” allo stadio e le consegne della pizza a domicilio. Torna il ricordo del padre che lo aveva sempre spronato a studiare, convinto che “la conoscenza potesse dare un senso alla vita”. Adesso Alì lo ha ben compreso e sembra non voler smettere di ripeterlo ai suoi coetanei.