Il progetto di Cristina è decisamente innovativo, anche perchè "la combinazione tra il software di riconoscimento e il dronepuò essere impiegata in tante altre situazioni, sempre nell'ambito della sicurezza. Penso ad esempio agli incendi e alla ricerca di persone scomparse". L'ex studentessa sembra insomma aver preso alla lettera la mission dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, "la Scienza al servizio dell'Uomo".

Cristina Zappullo è un'ex studentessa di Ingegneria biomedica

4 marzo 2016 - L’Australia registra, dopo gli Stati Uniti, il più alto numero di attacchi di squali. Quelli mortali sono rari, ma una serie recente e inconsueta di aggressioni a surfisti e bagnanti ha allarmato le autorità del Paese: come fare per monitorare le coste in modo efficace? Cristina Zappullo, laureata in Ingegneria biomedica presso l'UCBM e ora software engineer presso una società australiana, sembra aver trovato la soluzione.

La giovane dottoressa sta infatti sviluppando un drone in grado di identificare gli squali per prevenirne gli attacchi, basandosi su un software di riconoscimento delle immagini. “Mentre il drone vola sulla costa, - spiega Cristina a una testata australiana - il software elabora le immagini per identificare in tempo reale gli squali". Un risultato possibile grazie al riconoscimento dei loro movimenti: "La coda dei delfini si muove verticalmente, mentre uno squalo si sposta da sinistra a destra".
 
Non appena quest'ultimo viene identificato, la sua posizione e le relative immagini sono inviate a terra, in modo da poter dare subito l'allarme. "L'utilizzo di un drone di questo tipo porta molteplici vantaggi. - spiega sempre l'ingegnere - Questa tecnologia permette ad esempio di non disturbare lo squalo ed evita il suo abbattimento o la sua cattura. Inoltre ildrone, a differenza dell’occhio umano, riesce a monitorare distanze maggiori"