Torna la campagna a sostegno della ricerca

2 aprile 2015 - La ricerca genetica sull’autismo richiede alti investimenti per l’acquisto di tecnologia e strumentazione. Con la campagna "Non lasciamoli soli!" l’Associazione Amici del Campus Bio-Medico Onlus lancia un appello alla solidarietà. Dal 19 al 25 aprile 2015 potremo tutti contribuire al finanziamento dei progetti condotti dall’équipe del Prof. Antonio Persico nei laboratori di Roma e Milano.

Con un semplice sms al numero 45595 sarà possibile donare 2 euro. Chiamando lo stesso numero da rete fissa, si potrà scegliere di destinare 2 o 5 euro. Altrimenti è possibile sostenere la ricerca con una donazione con carta di credito oppure bonifico bancario/postale nella sezione ‘SOSTIENICI'.

I fondi raccolti saranno utilizzati per l'acquisto di un sequenziatore di DNA di seconda generazione, l'unico in grado di definire la causa dell'autismo in quel 70% di pazienti nei quali le tecniche attualmente disponibili non sono in grado d'identificare una causa certa di malattia.

Con i fondi raccolti con la Campagna del 2013, invece, è stato possibile acquisire un apparato di ‘Eye Tracking’ per seguire lo sguardo dei piccoli pazienti ed è prossimo, grazie alla raccolta solidale dello scorso anno, l’acquisto dei kit di reagenti necessari per l’uso del sequenziatore di DNA di prima generazione e dello scanner per Array-CGH, già in dotazione al Centro 'Mafalda Luce'.

Le Linee Guida 2011-2015 dell’Istituto Superiore di Sanità indicano le terapie farmacologiche e riabilitative oggi disponibili e basate sull’evidenza. Il documento mostra come, in attesa dei farmaci del futuro, le terapie di comprovata efficacia siano ancora poche. Si tratta soprattutto di terapie comportamentali e psicoeducative, tra le quali alcune prevedono il coinvolgimento dei genitori e non solo del bambino. Nel frattempo, le ricerche puntano da alcuni anni a trovare biomarcatori di laboratorio che permettano un’individuazione più precoce della patologia rispetto all’insorgenza delle anomalie comportamentali. L’attenzione si è rivolta in particolare al genoma dell’individuo e all’eventuale azione di fattori ambientali, soprattutto in epoca prenatale.

“Il fattore preponderante all’origine dell’autismo – spiega il Professor Persico che guida l’unico Centro di Ricerca italiano coinvolto nel progetto europeo EU-AIMS – è senz’altro quello genetico, ma sono stati anche individuati fattori ambientali che possono causare da soli la malattia, se l’esposizione a essi avviene in fase prenatale, come alcune infezioni virali nel primo o secondo trimestre di gravidanza da parte della madre. Altri studi starebbero anche comprovando una relazione tra l’autismo e l’esposizione ad alcuni pesticidi, sempre in fase prenatale. Tutte le altre ipotesi risultano prive di evidenze sufficienti, quando non sono addirittura vere e proprie leggende metropolitane”.