La professoressa Maria Grazia De Marinis, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche UCBM è stata nominata tra i nuovi membri del Consiglio Superiore di Sanità, organo tecnico-consultivo del ministero della Salute. Il Consiglio, composto da professionisti di alto livello della sanità, della medicina e del mondo accademico italiano, fornisce pareri e collabora con il ministro della Salute. Il suo incarico durerà tre anni. Con lei abbiamo esplorato il significato e il valore di questa nomina, a partire dallo sguardo che la professione infermieristica può offrire sulla sanità.
Quale visione della sanità porta con sé la professione infermieristica?
Credo che la visione della sanità propria della professione infermieristica possa offrire un contributo significativo alla comprensione delle esigenze non solo dei pazienti, ma anche delle famiglie e delle comunità. È una prospettiva che nasce dall’esperienza diretta accanto a chi affronta la sofferenza, ma si estende anche alla promozione della salute e alla prevenzione. Questo sguardo, radicato nella vicinanza alle persone, può contribuire a mantenere la sanità orientata alla cura, alla relazione e alla responsabilità condivisa tra professionisti, cittadini e istituzioni.
Lei è una esperta in cure palliative ed è responsabile del Centro di Cure Palliative “Insieme nella cura” della Fondazione Policlinico.
Le cure palliative rappresentano una parte sempre più rilevante dell’assistenza e della sanità più in generale, soprattutto in un contesto segnato dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente complessità dei bisogni. Si tratta di un ambito che ha fatto passi importanti, ma che richiede ancora un maggiore riconoscimento e sviluppo, sia sotto il profilo culturale sia organizzativo.
La sua professionalità verrà quindi messa a servizio dello Stato, insieme ovviamente alla sua lunga esperienza clinica e di docente maturata all’interno del Campus Bio-Medico.
L’orientamento valoriale di questa istituzione è da sempre un riferimento solido, che si esprime in un contesto culturale e professionale che unisce rigore scientifico, sensibilità etica e attenzione alla dimensione relazionale. Questa impostazione aiuta a sviluppare una visione della sanità centrata sulla persona e prepara ad affrontare con responsabilità le sfide che il presente pone ai professionisti della salute.