La Banca con Biomedical University Foundation sostiene il rientro in Italia del Presidente della Società Europea di Ingegneria Biomedica Leandro Pecchia

L’Università Campus Bio-Medico di Roma con il sostegno di Intesa Sanpaolo riporta in Italia uno degli ingegneri biomedici più influenti a livello globale: il prof. Leandro Pecchia, Presidente della Società europea di ingegneria biomedica (EAMBES), Segretario generale dell’associazione mondiale (IFMBE), consulente OMS per le tecnologie per il Covid-19 e membro del CTS del ministero della Salute per i dispositivi medici. Dopo una lunga esperienza nel Regno Unito presso le università di Sheffield, Nottingham e Warwick, il prof. Pecchia sarà docente in Bioingegneria elettronica e informatica nella Facoltà Dipartimentale di Ingegneria UCBM e dirigerà la nuova Unità di Ricerca in “Intelligent Health Technology”, grazie alla collaborazione tra la Biomedical University Foundation e Intesa Sanpaolo.

Oggi, in occasione della cerimonia di assegnazione dell’incarico del nuovo ruolo, il prof. Leandro Pecchia ha tenuto un keynote speech su come la comunità mondiale degli ingegneri biomedici, lavora a stretto contatto con ONG e Nazioni Unite per ridurre il divario fra i paesi ad alto e quelli a basso e medio reddito relativamente all’accesso ai servizi sanitari essenziali: secondo l’OMS, almeno la metà della popolazione mondiale non ha accesso ai servizi sanitari essenziali. Al fine di agevolare il raggiungimento degli Obiettivi 2030 di sviluppo sostenibile, la comunità lavora per “Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età” (obiettivo numero 3 dell’Agenda 2030) in tutto il mondo. Con specifico riferimento all’Africa sub-sahariana, il professore ha raccontato esperienze concrete di lavoro sul campo e come queste esperienze siano state estremamente utili per affrontare la pandemia anche in regioni ad alto reddito, come l’Europa e gli Stati Uniti. "La pandemia ha dimostrato che lavorare in contesti a basso reddito ci prepara ad affrontare sfide ed emergenze anche in quelli ad alto reddito – ha sottolineato il professore – al pari di imprese come l’allunaggio, che hanno spinto l’ingegneria a livelli nemmeno immaginabili, se non si esce dalla propria comfort zone. Nel mio ruolo di innovation manager per il Covid-19 nel dipartimento delle emergenze dell’OMS, ho spesso beneficiato dell‘esperienza maturata in Africa, dove le risorse sono sempre limitate ed è necessario trovare soluzioni sicure ed efficaci anche se la supply chain fallisce. La cooperazione tra la comunità mondiale di ingegneri biomedici e l’OMS ha realizzato in tempi rapidissimi procedure, guide tecniche, linee guida per la produzione e selezione di prodotti essenziali come respiratori, mascherine chirurgiche e dispositivi medici, nonché protocolli frugali per la misurazione della salubrità degli ambienti in assenza di strumentazioni costose. Ora che la pandemia sta rallentando, dobbiamo consolidare queste esperienze per essere pronti alle sfide future che supereranno la sola dimensione clinica. Basti pensare a quelle del cambiamento climatico che ci impongono ora di lavorare sull’impatto ambientale di dispositivi medici ed ospedali".

Durante l’incontro sono intervenuti: Carlo Tosti, Presidente UCBM, Federica Marchini, Consigliere Biomedical University Foundation, Elisa Zambito Marsala, Responsabile Valorizzazioni del Sociale e Rapporti con le Università Intesa Sanpaolo, Eugenio Guglielmelli, Rettore UCBM, Claudia Peverini, Program Director Department of Engineering University of Cambridge e Andrea Rossi, Amministratore Delegato e Direttore Generale UCBM. "L’Università, insieme a Intesa Sanpaolo, ha realizzato tante iniziative che stiamo portando avanti. Tra le più importanti: il sostegno per le borse di studio di eccellenza dei nostri studenti, la progettazione del Bootcamp, ponte tra le aziende e le università, nonché la grande iniziativa durante la pandemia a sostegno del nostro Policlinico Universitario. – ha aggiunto l’Amministratore Delegato - La nostra collaborazione è segno concreto del volersi prendere cura della comunità ed esprime il contributo sociale di Intesa Sanpaolo, banca che vuole essere al fianco degli studenti e dei professionisti, oltre che delle aziende e dei cittadini in generale. In quest’ottica stiamo lavorando su iniziative di carattere scientifico, sociale e culturale che vogliamo realizzare insieme e che spero potremo annunciare presto in maggiore dettaglio in un prossimo evento". 

È infatti pù ampia la sinergia con UCBM nell’impegno ESG di Intesa Sanpaolo che, attraverso la struttura Valorizzazioni del Sociale e Relazioni con le Università guidata da Elisa Zambito Marsala, promuove - in linea con l’agenda strategica per la Ricerca della UE e la quarta Missione del PNRR - le collaborazioni con università e scuole attraverso il sostegno alla ricerca, borse di studio, docenze per favorire l’inclusione educativa, la valorizzazione del merito, l’attrattività degli atenei e contribuire alla crescita economica e sociale dei territori e del Paese.

>> Guarda la photogallery dell'evento