I proventi del concerto di Roma per la ricerca sulle patologie della colonna vertebrale
3 luglio 2017 - È una storia iniziata nel 2015 quella che lega il Maestro Ennio Morricone all’Università Campus Bio-Medico di Roma. Per una rottura al femore avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 agosto 2015, il Premio Oscar alla Carriera viene operato pochi giorni dopo dal prof. Vincenzo Denaro, oggi primario emerito di Ortopedia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. Incredibilmente il celebre artista è di nuovo in piedi il 12 settembre all’Arena di Verona per dirigere un concerto che – come promesso dal prof. Denaro – non era stato necessario annullare.
La gratitudine per la bravura dell’ortopedico (guarda video-intervista a Morricone) si è trasformata quest’anno in un grande gesto di generosità: i proventi del concerto di Morricone del 7 luglio al Foro Italico di Roma, all’interno del 60 Years of Music World Tour, saranno devoluti al progetto di ricerca UCBM sulle patologie della colonna vertebrale. Un’impresa pluriennale le cui sperimentazioni su modello animale sono già avvenute e si sono concluse sei mesi fa.
Un progetto sulle cellule staminali per le terapie rigenerative dell'apparato motorio
“Le malattie della colonna vertebrale sono una delle cause più frequenti di invalidità in soggetti giovani, in età lavorativa – ha spiegato il prof. Vincenzo Denaro – rappresentando una grossa spesa per l’assistenza pubblica e un ingente danno alla qualità di vita”. Si tratta di patologie – artrosi, ernie del disco, instabilità, perdita dei rapporti tra le vertebre - che per la maggior parte sono originate dal danno del disco intervertebrale, un vero e proprio ammortizzatore costituito per l’84% da strutture contenenti acqua (mucopolisaccaridi) e inserito in un anello, che consente di ricevere i pesi che continuamente si caricano sulla colonna. Una lesione, quella del disco, che si manifesta proprio con la perdita di acqua e delle sostanze che la trattengono.
“Infatti, scopo del nostro studio è reidratare il nucleo del disco attraverso il contatto con le cellule staminali. Avendo già sperimentato in laboratorio e su animali di grossa taglia questa possibilità, l’ambizione è adesso quella di perfezionare tecniche microchirurgiche per introdurre le staminali nel disco lesionato (che appare nero nella risonanza magnetica), passando attraverso le vertebre, per bloccare la degenerazione”, ha detto Denaro. Poiché le cellule staminali, dette mesenchimali, prelevate dallo stesso individuo sono in quantità ridotta, occorre favorire la riproduzione delle stesse prima dell’impianto. UCBM punta ad avere quindi una cell factory in casa propria e ad iniziare la sperimentazione su 15 casi umani nei prossimi 2 anni, all'interno di un progetto multicentrico internazionale. Un obiettivo, quello di creare un ambiente di riproduzione cellulare, dal costo di 300.000 euro. A cui, in parte, il concerto del Maestro, contribuirà.