"È il santo da tenere presente nella vita di tutti i giorni, perché lui stesso è stato un uomo di tutti i giorni".
Così Pasquale Bellotti, medico e docente Università LUMSA, ha descritto Giuseppe Moscati, il medico santo della Napoli di inizio Novecento, durante l'incontro a lui dedicato. Una figura d'ispirazione nell'arte di prendersi cura, di scegliere di curare le persone anche senza ricevere nulla in cambio.
Infatti, come spiega Bellotti, "Il santo Moscati non è una figura irraggiungibile, è la dimostrazione di come una vita può essere spesa per gli altri. Era una persona semplice, che ha studiato molto e si è data molto da fare".
Sono intervenuti durante l'incontro il prof. Luca Borghi, docente di Storia della medicina dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, Fabrizio Moscati, avvocato e parente del Santo, Paolo Gulisano, medico e autore del libro "Giuseppe Moscati", Gennaro Rispoli, chirurgo e Direttore del Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina di Napoli, Alessandro Piazzesi, autore del libro "Il mio buon Moscati", moderati dalla giornalista Lucia Ascione.