Daniele Cassioli ospite della Settimana Sport e Cultura UCBM

Il convegno sportivo della Settima Sport e Cultura dell'Università Campus Bio-Medico di Roma quest'anno ha ospitato Daniele Cassioli, campione paralimpico di sci nautico, cieco dalla nascita e autore del libro "Insegna al cuore a vedere", che ha dato il titolo all'incontro dedicato al ricordo del prof. Sergio Morini e  di Davide Cassioli, il fratello di Daniele, scomparsi entrambi lo scorso anno. L'evento è proseguito con la premiazione degli studenti responsabili degli sport, e della tifoseria, promossi dall'Associazione Sportiva Dilettantistica dell'Università.

Ad aprire l'evento le parole di ringraziamento del Direttore dell'ASD Campus Bio-Medico Paolo Massimo Campogrande, verso tutti gli attori coinvolti nel crescente successo delle attività sportive dedicate a studenti e dipendenti, agli ospiti della serata e al numeroso pubblico riunito in Aula Magna per ascoltare la storia del campione paralimpico. 

"La nostra Università, che nasce da un'ispirazione cristiana, ha sempre riconosciuto nei valori dello sport quali l'impegno, lo spirito di squadra, il sacrificio, la lealtà, l'inclusione, il rispetto per gli altri, quelle basi umane su cui costruire le fondamenta della formazione dei nostri studenti, che saranno i futuri professionisti della nostra società - ha detto Alessandro Pernigo, Vice Presidente UCBM - Vogliamo che affrontino il loro futuro lavoro come servizio agli altri, che è un po' come una competizione sportiva: è possibile farlo solo avendo sviluppato la muscolatura. È tramite l'allenamento che si può avere la disposizione abituale per ciò che è bene per se stessi e per gli altri".

Ricercare la miglior versione di se stessi, sviluppare la capacità di guardarsi dentro e andare oltre la superficie delle cose sono i concetti che è capace di trasmettere ai giovani Daniele Cassioli. "Ero molto arrabbiato - ha raccontato Cassioli - poi mi sono reso conto che la rabbia e l'invidia non erano sentimenti utili. Lo sportivo sa che un sentimento negativo è utile solo se ti aiuta a raggiungere un obiettivo. Lo sport mi ha insegnato l'importanza dell'allenamento, non solo al movimento, ma anche alla gratitudine e alla felicità". Intervistato dal giornalista Marco Franzelli, l'atleta ha parlato di accettazione del proprio corpo, autostima, inclusione e di paura, che rappresenta secondo lui la vera cecità. Come la si vince? "Allenando il coraggio. Nello sport, così come nello studio, è fondamentale prepararsi al meglio per sostituire la paura con la sicurezza".

La prof.ssa Laura Dugo, docente della Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health, ha riflettuto sul parallelismo tra la figura dell'allenatore e quella dell'insegnante. "Il ruolo del docente è visto come colui che deve trasmettere competenze tecniche - ha spiegato la prof.ssa Dugo - Ma è altrettanto importante instaurare un dialogo con gli studenti, per far capire loro che c'è tanto altro oltre la performance e il voto finale. L'esperienza universitaria serve anche a maturare, crescere e sviluppare competenze relazionali".

Nel suo libro "Insegna al cuore a vedere" l'atleta Cassioli ha raccolto storie, esempi e riflessioni nate dalla sua esperienza personale di sportivo e formatore per poi trasmettercele come farebbe un amico che ci accompagna col sorriso in un percorso di crescita e consapevolezza. Il suo impegno non si è limitato alla carriera agonistica, nel 2019 ha dato vita a Real Eyes Sport, un'Associazione Sportiva Dilettantistica che promuove e organizza attività sportive e ludico-motorie per bambini con disabilità visiva. "L'idea è che i ragazzi trovino la propria strada anche grazie allo sport - ha spiegato Cassioli - Che rappresenta un pretesto per alimentare in loro la motivazione "al fare". Con l'Università Campus Bio-Medico di Roma abbiamo attivato un progetto di volontariato, per coinvolgere dipendenti e studenti alle attività svolte dall'ASD".

Di alleanza e spirito di squadra ha parlato Alessia Gambardella, Alumna SANUM, atleta di pattinaggio artistico a rotelle, oggi nutrizionista dell'AS Roma Calcio Femminile. "Nel mio sport ero abituata a dovermi sostenere da sola - ha raccontato la dott.ssa Gambardella - Nelle dinamiche di spogliatoi ho scoperto la fiducia che si instaura tra le giocatrici. Alla fine è il gruppo che fa il risultato".

Ha preso parte all'incontro anche il Dirigente Sportivo Gianni Gola, Presidente Onorario dell'Osservatorio Nazionale sul Bullismo e il Disagio Giovanile. Al centro del suo intervento lo sport che, grazie ai valori che riesce a trasmettere, è una delle armi che la nostra società dovrebbe sfruttare per combattere il bullismo, una piaga che interessa milioni di ragazzi.