L'Università Campus Bio-Medico di Roma si è trasmormata in un laboratorio di energia creativa e condivisione.  Dal 12 al 17 maggio è andata in scena la quattordicesima edizione della Settimana Sport, Arte, Scienza e Cultura, un'opportunità unica per riscoprire il valore delle relazioni, della creatività e della conoscenza, rendendo il Campus un palcoscenico di confronto e sperimentazione che va oltre la dimensione accademica, avvicinando studenti, docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo a temi culturali, sportivi e spirituali. Un evento unico nel panorama accademico nazionale, che mette al centro la persona, coniugando formazione, cultura, sport, memoria e spiritualità.

Nata nel 2012 per ricordare Saverio Tombolini, studente scomparso prematuramente, la manifestazione ha saputo evolversi senza perdere il suo cuore: il 'Campus' Got Talent', uno spettacolo corale in cui studenti, docenti e personale si ritrovano a esprimere sé stessi in modo creativo, abbandonando i tradizionali ruoli accademici per diventare, insieme, protagonisti e spettatori di uno spazio di libera espressione. "Questa settimana rappresenta un modo autentico e diverso di vivere le relazioni nel nostro Ateneo", afferma la prof.ssa Marcella Trombetta, Preside della Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health. "Saverio era un ragazzo profondamente appassionato di arte: amava la musica, la recitazione e il teatro. Quando è venuto a mancare, insieme alla sua famiglia abbiamo pensato che il modo migliore per onorarne la memoria fosse creare uno spazio in cui tutta la comunità potesse esprimere liberamente il proprio talento e condividerlo". Intorno a quel momento fondativo si è sviluppato negli anni un programma articolato e interdisciplinare: attività sportive, concerti, laboratori teatrali, conferenze, eventi spirituali e incontri pubblici che offrono alla comunità universitaria un’occasione per interrogarsi su temi centrali della contemporaneità.

Tra gli appuntamenti di quest'anno hanno spiccato la "Run for Liver", corsa dedicata alla prevenzione delle malattie epatiche e alla promozione della salute del fegato, durante la quale sono state offerte anche consulenze specialistiche gratuite presso il Poliambulatorio Campus Bio-Medico Porta Pinciana. "L'iniziativa nasce per accendere i riflettori sul ruolo chiave che l'attività fisica riveste nella prevenzione di tali patologie", ha commentato Giovanni Galati, epatologo e ideatore dell'evento insieme ai colleghi della Unità Operativa di Medicina Clinica ed Epatologia della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, che poi ha continuato: "La sindrome metabolica, infatti, può colpire fino al 30-40% della popolazione ed è correlata a stile di vita sedentario ed eccessi alimentari".

In programma anche i tornei sportivi in memoria del prof. Sergio Morini, stimato docente e appassionato sostenitore dell'attività sportiva come strumento educativo e formativo, lo spettacolo "Il Gobbo di Notre Dame" curato dal laboratorio teatrale UCBM e il concerto-tributo a Lucio Dalla, con la partecipazione di Luca Pugliese e del critico musicale Dario Salvator.

Il convegno "Quale sport per una cultura di speranza?”, moderato dalla giornalista Lorena Bianchetti, ha proposto invece una riflessione sul ruolo dello sport nella costruzione del futuro, con ospiti il campione paralimpico Daniele Cassioli,  il giovane talento dell'informatica Lorenzo Foti, campione mondiale di Excel e il Direttore del Settore Giovanile del Frosinone Calcio Alessandro Frara reduce dalla vittoria del campionato Primavera2.

A rendere la settimana ancora più densa di significato i vari momenti di spiritualità, come la messa in onore del beato Álvaro del Portillo, figura ispiratrice dell'Ateneo, e la processione della Madonna de’ Noantri, simbolo popolare e identitario, che attraverserà il Campus in un gesto di devozione e appartenenza.

"Questa settimana rappresenta una sospensione intenzionale del tempo ordinario dell'università” – spiega il prof. Luca Borghi, docente di storia della medicina – un'occasione in cui l'accademia sceglie consapevolmente di rallentare per favorire un incontro più autentico tra le persone. Ricordiamo il Beato Álvaro, figura ispiratrice dell'Ateneo, e allo stesso tempo celebriamo l'arte, la cultura e la socialità. È un momento speciale perché, prima della corsa agli esami estivi, la comunità si ritrova in una dimensione diversa, in cui lo studio resta al centro ma si intreccia con relazioni, emozioni e memoria condivisa. Questo tessuto relazionale dà senso e profondità all’impegno quotidiano e alla vita universitaria nel suo insieme."

Per una settimana, al Campus Bio-Medico, il sapere accademico si intreccia con la bellezza dell’arte, il valore dello sport e la forza della memoria e delle relazioni umane. Una settimana che non interrompe la vita universitaria, anzi ne rivela il senso più profondo. Appuntamento al 2026!