Francesca Ha 21 anni e viene dal Veneto. Ha rimesso al centro dell’attenzione la pasta e il suo ruolo insostituibile all’interno della dieta mediterranea. In particolare, il suo studio ripercorre la storia dell’alimento distintivo della cucina italiana, oggi diffuso in tutto il mondo, dettagliando tipologie e farine, nonché le diverse lavorazioni come la trafilatura e la laminazione.

La studentessa ha vinto la XX Edizione Biennale del concorso indetto dal Museo delle Paste Alimentari

5 maggio 2016 - Ha 21 anni e viene dal Veneto la studentessa UCBM entrata nelle cronache nazionali grazie al proprio amore per la pasta. Francesca Pianca è iscritta al terzo anno di corso in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione umana all’UCBM. Durante la scorsa estate, proprio grazie all’Università Campus Bio-Medico di Roma,  viene a sapere del concorso indetto dal Museo Nazionale delle Paste Alimentari, finalizzato a raccogliere contributi di studio volti a migliorare la conoscenza della pasta italiana nel mondo.  Si iscrive subito al bando, indirizzato a studenti e laureati sia italiani sia dell’area di San Francisco (California), dedicando così le proprie vacanze alla realizzazione dell’elaborato “La pasta, il dono dell’Italia al mondo”.

Alcune pagine sono dedicate alla dichiarazione di consenso “Healty Pasta Meal”, che scienziati nutrizionisti provenienti da tutto il mondo hanno sottoscritto nel 2010 a Rio de Janeiro. Si tratta di uno statement sul valore della pasta anche nei regimi alimentari a ridotto apporto calorico, così come quelli per diabetici e obesi, proprio per il basso indice glicemico contenuto.

Il risultato è un’ode alla pasta, la cui connotazione sociale è da sempre riconosciuta dai commensali di ogni generazione e latitudine, senza tralasciare i riferimenti artistici e letterari. Ne viene fuori un lavoro minuzioso, corredato da foto e infografiche originali, grazie al quale la studentessa UCBM vince la XX Edizione biennale della competizione nella sezione dedicata alle università. Ma Francesca è già proiettata nel futuro: sta preparando una tesi di laurea sull’indolenzimento muscolare negli sportivi, pensa a una summer school all’estero e sogna di lavorare come nutrizionista nel mondo dello sport. Chissà che il recente accordo tra UCBM e CONI non la aiuti a trasformare il sogno in realtà.