Annarita, laureata SANUM, racconta la sua doppia esperienza tra UCBM e la residenza universitaria
24 luglio 2017 - Annarita Giglia, 26 anni, laureata magistrale in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana nel 2015, è ora impegnata in due tirocini post lauream. Il primo, al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, nel reparto di Endocrinologia; il secondo, all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, nel reparto di Dietologia ed Educazione Alimentare. Approdata all'Università Campus Bio-Medico di Roma nel 2009, la sua storia potrebbe essere quella di tantissimi altri studenti. Ma racconta di un'esperienza universitaria - quella in UCBM - che può andare molto oltre l'apprendimento di nozioni e competenze.
Un'esperienza arricchita prima di tutto da una scelta suggerita dalla Segreteria Studenti subito dopo l'immatricolazione: andare a vivere in una delle residenze universitarie della Fondazione Rui convenzionate con l’Ateneo. Prende così il via la vita romana di Annarita, tra Porta Nevia e i corridoi dell'università. “Con l’immatricolazione in UCBM e l’ammissione a Porta Nevia è iniziata per me l’avventura universitaria, che si è rivelata quindi un percorso di crescita non solo professionale, ma anche umano".
"Mi viene in mente il motto dell'Ateneo, La Scienza per l’Uomo. - prosegue Annarita - Sono rimasta da subito molto colpita da queste parole. Progredendo negli studi e nell'esperienza in residenza, ho cominciato quindi a riflettere su cosa c’entrassero con la mia vita e cosa davvero potessi fare io, per essere “per” l’uomo. Non volevo più limitarmi a leggere quella frase, volevo metterla in atto”.
"La vita in residenza e le due settimane di volontariato in Cañete, a servizio dei più poveri e dei malati, hanno influenzato molto profondamente la mia formazione umana e professionale". Annarita ricorda con nostalgia l'esperienza del Workcamp in Perù, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Educazione Tecnologica Condoray e la Caritas.
“In residenza, attraverso le piccole azioni della quotidianità, ho imparato a guardare l’altro non semplicemente come una persona qualunque, ma come una persona di cui m’importa. Vivere assieme a tante altre studentesse mi ha aiutato a mettermi nei panni dell’altro, a scegliere non solo cos’è meglio per me, ma anche per chi mi sta accanto. Questo modo di entrare in relazione è stato davvero importante nei giorni di formazione e volontariato passati in Perù, esperienza durante la quale ho davvero toccato con mano la bellezza di mettersi a servizio attraverso il proprio lavoro".
"Non ho ancora capito del tutto come io possa essere davvero per l’uomo. Tuttavia sono certa che questi anni universitari in UCBM e le tante attività extracurricolari svolte in Ateneo e a Porta Nevia mi abbiano aiutato a iniziare un cammino umano e professionale nel quale la persona sia davvero al centro”.