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Rigenerazione del disco intervertebrale mediata dall'iniezione intradiscale di cellule staminali mesenchimali autologhe: trial clinico randomizzato di fase IIB

Obiettivi del progetto

La lombalgia è considerata una delle maggiori cause di disabilità a livello globale: la sua prevalenza aumenta con l’età e la sua causa principale è la degenerazione del disco intervertebrale. Tale processo è caratterizzato da una progressiva alterazione della struttura della matrice extracellulare discale a causa di fenomeni catabolici accompagnati dal precoce esaurimento del comparto staminale delle cellule residenti che, pertanto, non sono più in grado di mantenere l’integrità della matrice.

Le strategie terapeutiche attuali sono dirette perlopiù al controllo del dolore lombare mediante fisioterapia e somministrazione di analgesici, mentre in caso di lombalgia cronica intrattabile l’ultimo rimedio rimane la chirurgia, gravata da tassi di fallimento non trascurabili e lunghi periodi riabilitativi.

Per questi motivi, la ricerca si sta impegnando nell’individuazione di strumenti terapeutici che possano rallentare o idealmente arrestare il processo degenerativo ad uno stadio precoce. In tal senso, l’utilizzo di cellule staminali mesenchimali prelevate dal midollo osseo si è rivelato efficace e sicuro in numerose evidenze precliniche e in studi clinici ristretti.

L’obiettivo principale del progetto è di valutare l’efficacia dell’iniezione intradiscale di cellule staminali mesenchimali autologhe derivate dal midollo osseo nella riduzione della lombalgia cronica dovuta a degenerazione discale localizzata ad un solo livello. Il dolore sarà valutato mediante la visual analog scale (VAS) e lo stato funzionale attraverso l’Oswestry disability index (ODI) entrambi calcolati 12 mesi dopo il trattamento. Saranno definiti responders coloro che riporteranno un miglioramento nelle scale di almeno il 40%.

L’obiettivo secondario del progetto è la valutazione di modificazioni in senso rigenerativo dei livelli trattati mediante risonanza magnetica utilizzando sequenze T2, T1 spin/echo e T1rho.

L’obiettivo terziario del progetto è la valutazione della sicurezza a lungo termine e la tollerabilità del trattamento, misurato attraverso la registrazione di eventi avversi fino a 2 anni dopo il trattamento.

Data di inizio e fine

2019 - 2022

Responsabili del progetto

Dott. Gianluca Vadalà - Coordinatore
Prof. Rocco Papalia
Prof. Vincenzo Denaro

Istituzione coordinatrice del progetto

Università Campus Bio-Medico di Roma

Altre istituzioni coinvolte nel progetto

Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano

Fonte di finanziamento

Bando Ricerca Finalizzata 2018 – Giovani Ricercatori – Ministero della Salute

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