| Il progetto si propone di intercettare i nuovi paradigmi dei processi e dei flussi di lavoro attraverso un uso innovativo e sostenibile dello spazio, mappandone le sue caratteristiche relazionali attraverso una piattaforma digitale innovativa, attraverso la partnership fra istituzioni accademiche e realtà aziendali interessate a candidarsi ad anticipare le nuove modalità di utilizzo degli spazi.
La caratteristica innovativa più importante del progetto consiste nella sua capacità di candidarsi come infrastruttura in grado di accompagnare la trasformazione dei luoghi e dei modi del lavoro che la Pandemia ha determinato, ricomponendo il trade-off che si è generato fra relativa libertà dei lavoratori di organizzare tempi e spazi di vita e di lavoro (work-life balance) con la coesione organizzativa e sociale. Esistono, e potranno esistere sempre più sfruttando la disponibilità di spazi attuali, relational workpalce - luoghi terzi del lavoro (uffici, coworking, ma anche teatri, biblioteche, etc.) verso cui orientare la forza lavoro in base alle opportunità di capitale relazionale attingibile. Attualmente non si trovano sul mercato piattaforme che mappano e integrano informazioni sulle caratteristiche spaziali dei luoghi (ubicazione, disponibilità di spazi, amenities, facilities, etc.) con quelle di natura relazionale (contenuti, eventi, conoscenze e competenze individuali, etc).
Il progetto si propone fra i suoi scopi di implementare MYSPOT, una piattaforma che implementa precisamente questo approccio relazionale agli spazi. La piattaforma si nutre proprio dall’accrescimento dell’ecosistema degli utilizzatori, utenti ed organizzazioni, aiutandoli ad arricchire la propria esperienza di abitare integrando informazioni spaziali con quelle relazionali come criteri per scegliere il luogo di lavoro.
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