Ricercatori e docenti UCBM in trasferta a Lisbona per il 26° IEEE International Symposium on Robot and Human Interactive Communication (RO-MAN2017)
1 settembre 2017 - Collaborazione tra umani e robot e assistenza alla persona per una migliore qualità della vita. A questo tema lo IEEE, Institute of Electrical and Electronic Engineers, in collaborazione con le società scientifiche di robotica giapponese (RSJ) e coreana (KROS), ha appena dedicato il “26th IEEE International Symposium on Robot and Human Interactive Communication (RO-MAN2017)", congresso che si è tenuto a Lisbona dal 28 agosto al 1° settembre e ha coinvolto anche una decina di dottorandi, ricercatori e docenti UCBM.
In particolare, ruolo primario all'interno del comitato organizzatore per il prof. Eugenio Guglielmelli, Prorettore alla Ricerca UCBM, Program Chair della conferenza. Hanno contribuito all'organizzazione della conferenza anche l'ing. Domenico Formica dell'Unità di Ricerca NEXT, nel ruolo di Junior Program Chair, la prof.ssa Loredana Zollo dell'Unità di Ricerca di Robotica Biomedica e Biomicrosistemi, nel ruolo di Editor, e l'ing. Antonella Benvenuto, responsabile del Grant Office UCBM, nel ruolo di Conference Program Manager. I due dottorandi Clemente Lauretti (Unità di Robotica Biomedica e Biomicrosistemi) e Alessia Noccaro (Unità NEXT) hanno invece presentato due ricerche targate UCBM svolte rispettivamente nell'ambito della tesi di laurea magistrale in Ingegneria biomedica della studentessa Giulia Pinzari, in collaborazione con il Centro Protesi INAIL, e nell'ambito del primo anno di attività di dottorato in bioingegneria.
Il prof. Eugenio Guglielmelli ha inoltre organizzato e moderato la roundtable conclusiva sul tema "New challenges for human-robot Interaction, communication and co-operation in the Industry 4.0 and beyond", alla quale sono intervenuti in qualità di relatori alcuni esperti riconosciuti a livello internazionale sia in ambito accademico sia in ambito industriale. In particolare l'on. prof.ssa Maria Chiara Carrozza, direttore dell'Area di Neurorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa; il prof. Reid Simmons, direttore del programma National Robotics Initiative 2.0 della National Science Foundation; il prof. Dong-Soo Kwon, direttore dello Human-Robot Interaction Research Center del Korea Advanced Institute of Science and Technology (Corea del Sud); il dott. Dominik Boesl, vice presidente della società KUKA, produttrice di sistemi di automazione e robotica, e il dott. Yukihisa Yonemochi, direttore del Project Management Office di Honda Research Institute.
Per quanto riguarda invece i due lavori presentati, lo studio di Alessia Noccaro è relativo a un controllo teleoperato del robot antropomorfo, che può compiere lo stesso movimento umano. "Gli studiosi - spiega - hanno posizionato dei sensori sul braccio umano per registrarne il movimento e riprodurlo in real-time sul robot a livello di posizione e orientamento della mano. Hanno implementato diversi algoritmi per rendere il movimento del robot antropomorfo e li hanno testati per capire dal punto di vista dell'utente quale sia il migliore per il controllo del braccio e il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. La sperimentazione è stata fatta su quattro persone e andrà allargata in modo da utilizzare lo studio anche a fini riabilitativi oltre che per semplificare il controllo a distanza del braccio robotico".
Obiettivo del lavoro di Clemente Lauretti è stato invece lo sviluppo di un sistema di stimolazione vibrotattile per la restituzione del feedback sensoriale in amputati di arto inferiore. Il sistema, realizzato in collaborazione con il Centro Protesi INAIL, utilizza per questo due sensori di forza posti sulla pianta della protesi (Force Sensitice Resistors) per avere una stima della posizione del centro di pressione e due accelerometri posti sulla gamba e la coscia della protesi per misurare l'angolo di ginocchio. "L'informazione sul centro di pressione e sull'angolo di ginocchio - spiega Lauretti - viene fornita all'amputato attraverso due o tre attuatori vibrotattili posti sull'avambraccio o sul fondo schiena dello stesso ad una certa distanza tra loro, sfruttando una tecnica di stimolazione chiamata Funneling illusion. Tale tecnica dà all'amputato la sensazione di percepire un punto di stimolazione che si muove tra i due attuatori vibrotattili, dipendentemente dalla loro intensità di vibrazione. In altre parole, se i due attuatori vibrano con stessa intensità, il punto di stimolazione è percepito al centro del segmento che congiunge i due attuatori. Se quest'ultimi vibrano ad intensità diverse il punto è percepito invece più vicino all'attuatore che vibra con un'intensità maggiore". L'utilizzo di questa tecnica di stimolazione per fornire all'amputato un'informazione sulla posizione del suo centro di pressione e sull'angolo di ginocchio durante la camminata può migliorare il suo controllo posturale e prevenire cadute.