Sono gli studenti volontari in Policlinico

15 novembre 2019 - Hanno superato quota 100 gli studenti che offrono parte del proprio tempo libero per stare accanto ai pazienti del Policlinico. I più soli, i più anziani, quelli più fragili hanno infatti quotidianamente bisogno di un aiuto per i pasti o semplicemente di un supporto o di compagnia per attraversare il delicato momento del ricovero in ospedale.

È per questo che da anni, oltre ai volontari dell’Associazione Amici dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, anche gli studenti dell’Ateneo si impegnano in un’attività di volontariato nel Policlinico Universitario. Un servizio nato quasi in maniera spontanea con il supporto della Cappellania ma che nel tempo ha assunto sempre di più un’organizzazione. Carmen Santise, studentessa dell’ultimo anno di Medicina e Chirurgia, gestisce infatti il gruppo WhatsApp attraverso cui pianifica i turni degli studenti che si avvicendano nei diversi reparti, assicurando quindi una copertura costante a colazione, pranzo e cena.

“Quest’anno – spiega – il gruppo è cresciuto considerevolmente superando le 100 adesioni, con l’apporto degli studenti di tutti i Corsi di Laurea dell’Ateneo. Per coloro che iniziano l’attività di volontariato, facciamo in modo che siano accompagnati dai più esperti. Grazie alle indicazioni della Direzione Clinica e Assistenziale delle Professioni Sanitarie indirizziamo la nostra presenza nei reparti dove c’è necessità e possibilità di prestare servizio”.

“Questo volontariato mi regala tanto, ogni volta che entro in reparto mi arricchisce nel cuore e nell’anima – scrive una delle studentesse volontarie dopo il turno settimanale. La storia di una paziente mi ha fatto capire che per quanto la vita possa metterci a dura prova bisogna sempre affrontarla con il sorriso. Lo stesso sorriso con cui lei sta affrontando i suoi problemi di salute”.

Un arricchimento, quello raccontato dai volontari, che si manifesta anche nella relazione tra i diversi componenti del gruppo che pian piano sono diventati una famiglia. “Quando ci siamo incontrati per preparare i pensierini di Natale per i pazienti – racconta un’altra ragazza – mi sono sentita parte di qualcosa di grande, di una vera e propria famiglia. Essendo per la prima volta nella mia vita lontana da casa e dalla mia famiglia, questa è una cosa ‘super importante’ per me”.