Con la Messa celebrata dal Vicario dell’Opus Dei il via alla giornata. Apertura ufficiale al Rettore Guglielmelli, con i saluti del Presidente Tosti e dell’AD-DG Rossi. Prolusione sulla sostenibilità alla Preside Trombetta, in una cerimonia molto partecipata.


La sostenibilità declinata nella ricerca scientifica, nell'organizzazione, nella didattica e nella terza missione sarà il faro dell'azione dei prossimi anni dell'università italiana. Un tema oggi sottolineato dai relatori presenti nell'aula magna dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, che ha dato avvio ai festeggiamenti del suo 30esimo anno di vita. "Radici profonde e sguardo al futuro" il motto dell'anniversario, grazie al quale l'Ateneo, opera apostolica dell'Opus Dei, riscopre e ribadisce le proprie origini guardando al futuro nell'unico modo possibile: l'approccio One Health per raggiungere la salute globale di tutte le specie e del pianeta Terra.

"Aggrappati a questo solido tronco dalle profonde radici, guardiamo dunque al futuro. Alla nostra crescita in sinergia con la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, con l'obiettivo di offrire servizi di sempre maggiore qualità. - ha detto l'Ing. Carlo Tosti, Presidente dell'Università Campus Bio-Medico di Roma - Siamo consapevoli delle sfide che ci aspettano e delle responsabilità che ci competono e il nostro impegno è quello di continuare a promuovere una cultura della qualità e dell'eccellenza, in cui valori, ricerca, formazione e centralità della persona siano un tutt’uno e si arricchiscano reciprocamente". >> Leggi il discorso del Presidente Carlo Tosti

"La storia dei nostri primi 30 anni è un percorso straordinario e coerente con l'impostazione centrata sulla persona - ha affermato il Magnifico Rettore Prof. Eugenio Guglielmelli durante l'intervento - Siamo nati con un approccio reverse-based sulla ricerca e l'innovazione clinica, traslazionale e di base: dalla nascita di una facoltà dipartimentale di Medicina e Chirurgia integrata con il Policlinico, all'evoluzione nel secondo decennio con l'affiancamento e la sinergia di una facoltà dipartimentale di Ingegneria per arrivare, nel terzo decennio, alla facoltà di Scienze e tecnologie per lo sviluppo sostenibile e One Health, con una impostazione integrata, multi-inter disciplinare e di grande contaminazione reciproca. Il nostro progetto formativo e culturale, ispirato dall'insegnamento del Beato Àlvaro del Portillo, mette da sempre la scienza e la tecnologia al servizio delle persone: proseguiamo con lo stesso entusiasmo e i valori che hanno caratterizzato questo ateneo sin dai suoi inizi. Vogliamo vincere la sfida della formazione integrale e laureare cittadini globali e futuri professionisti capaci di mettere la persona al centro. Centralità che oggi significa anche rispetto dell’ambiente, attenzione alla sostenibilità, maturazione di una coscienza ecologica che ci permetta di accostarci con senso di responsabilità e stupore alla nostra "Casa comune" - ha concluso il prof. Guglielmelli.
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E proprio la Terra come "Casa comune" è stato uno dei temi affrontati nella solenne prolusione dalla prof.ssa Marcella Trombetta, Preside della Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health. "Gli Stati Onu - ha ricordato la prof.ssa Trombetta - si accorderanno quindi per la tutela di queste aree marine con azioni concrete per eliminare dal mare le gigantesche isole di plastica e i rifiuti presenti nei mari del pianeta come il "Great Pacific garbage patch", grande 5 volte l'Italia. Oggi gli ecosistemi oceanici producono ben metà dell'ossigeno che respiriamo, occupano il 95% della biosfera del pianeta e assorbono le più grandi quantità di anidride carbonica del mondo: la loro tutela rappresenta una vera questione di sicurezza globale, oltre che un grave problema ambientale. L'approccio One Health ci chiede proprio questo: lavorare insieme e rapidamente su problematiche come queste, considerando uomo, ambiente e mondo animale parti di un unico organismo connesso".

Il 30esimo anno accademico prende il via alla presenza di Marcella Gargano, Direttrice della Direzione generale delle istituzioni della formazione superiore del Ministero dell'Università e Ricerca e delle diverse anime del sistema universitario italiano rappresentato dal Presidente CRUI Salvatore Cuzzocrea, dal Presidente ANVUR Antonio Felice Uricchio e dal Presidente CODAU Alberto Scuttari

"In un mondo che cambia velocemente, con la tecnologia che si evolve di continuo e sempre più pervade le nostre vite, la nostra Università cerca ogni giorno di immaginare la società del futuro per capire cosa occorre oggi ai nostri studenti - ha affermato il dott. Andrea Rossi, Amministratore Delegato e Direttore Generale dell'Università - Proprio nell'ottica di intercettare i trend futuri ed essere efficaci nel presente, negli anni recenti, abbiamo intensificato i rapporti con il mondo esterno, in ascolto ed in dialogo con il territorio, con le scuole, con le imprese e con le istituzioni cercando di migliorarci".
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Un percorso che negli anni ha visto intensificarsi la collaborazione con Intesa Sanpaolo, cui è andato un premio per le borse di studio e il prestito "per Merito", iniziative di inclusione dall’alto valore sociale che hanno permesso agli studenti UCBM un forte ampliamento del supporto per il diritto allo studio. A ritirare il premio Elisa Zambito Marsala, Responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo che ha sottolineato l’impegno del Gruppo nella collaborazione con il mondo accademico, in particolare nel sostegno alla ricerca, al talento, al contrasto alla fuga dei cervelli, e alla crescita dei poli di eccellenza italiani contribuendo alla loro attrattività a livello internazionale.

Nel corso della mattinata, iniziata con la Santa Messa celebrata da don Norman Insam, vicario regionale dell'Opus Dei per l'Italia, che ha ricordato come "l'Università sia un luogo dove la cultura divenga servizio all'uomo" (dalle parole di Mons. Fernando Ocariz, Prelato dell'Opus Dei), è stata inoltre annunciata dalla rappresentante degli studenti Chiara Surace la campagna "That's Life": la distribuzione delle eco-bottle in collaborazione con Emerald, A&A Assicurazioni e Altintech per coinvolgere concretamente la comunità universitaria sui temi della sostenibilità e ridurre dell'80 per cento il consumo di plastica in un anno, permettendo a studenti e dipendenti dell’università comportamenti più ecologici e sobri. "La eco-bottle è molto di più di un semplice gadget, è espressione tangibile di una mission necessaria e cara alle giovani generazioni e a quelle future; prenderci cura del nostro Pianeta, partendo dai piccoli gesti quotidiani - ha commentato Chiara Surace - That's Life è infatti il nostro nuovo motto che accompagna tutte le nostre azioni per ridurre gli sprechi e rappresenta il nostro impegno per la sostenibilità ambientale di cui tutti siamo responsabili"


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