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Beyond Amyloid Hypothesis: a novel approach to fight Alzheimer's Disease

Obiettivi del progetto

Nell'ultimo Report Mondiale sulla malattia di Alzheimer l'impatto economico globale della malattia di Alzheimer (AD) e delle demenze è stato stimato in 818 miliardi di dollari con 47 milioni di persone affette da AD, lo 0,5% della popolazione mondiale. Nonostante questa esigenza, attualmente non esiste alcuna prevenzione, cura o persino terapie per ritardare la progressione della malattia. Nessun nuovo farmaco significativo per l'AD è stato approvato negli ultimi 15 anni, nonostante gli studi estremamente costosi volti ad affrontare la malattia.

Una spiegazione spesso citata per il fallimento degli studi clinici è che sono impostati troppo tardi nel processo patologico; questa nozione è probabile anche per l'immunoterapia anti-amiloide-β. Un altro punto cruciale che potrebbe spiegare il fallimento di una sperimentazione clinica è l'evidenza di una molteplicità esistente di "cause" o fattori di rischio nell'eziologia dell'AD, sollevando la questione se l'AD sia una malattia unitaria per la quale un solo farmaco è efficace. È quindi necessario andare oltre la formazione di placche e grovigli per ricapitolare in modo più completo gli eventi che si osservano in un cervello malato.

Negli ultimi anni è emerso il ruolo di una regione subcorticale del cervello ricca di neuroni dopaminergici, l'area tegmentale ventrale (VTA), come un'area del cervello particolarmente suscettibile ai meccanismi della malattia.

L'obiettivo di questo progetto è una ricerca traslazionale, dal modello murino AD ai pazienti AD, mirando ai neuroni della dopamina VTA.

Gli obiettivi di questo progetto sono:

  • Valutare se la perdita di DA dalla VTA e/o dal Locus coeruleus è sufficiente per indurre AD, in assenza di sovraespressione di Aβ.
  • Valutare le cause per cui alcuni neuroni dopaminergici sono più vulnerabili di altri alla degenerazione
  • Modificare il processo autofagico in animali AD, può ritardare o bloccare la morte cellulare
  • Valutare se la genisteina, un farmaco che modula il processo autofagico, ha esiti benefici nei pazienti con MCI.

Data di inizio e fine

Settembre 2020 - agosto 2023

Responsabile del progetto

Prof. Marcello D'Amelio, Coordinatore

Istituzione coordinatrice del progetto

Università Campus Bio-Medico di Roma

Altre Istituzioni coinvolte

  • Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico
  • IRCCS Fondazione Santa Lucia, Roma

Fonte di finanziamento

Fondazione Roma (Rome, Italy)

Valore economico del progetto

€ 735.000

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