Evoluzione di un sistema impiantabile per il controllo della protesi di arto superiore con interfacce neurali invasive, con interfacce wireless
La perdita di una mano in seguito ad un evento traumatico può risultare un danno devastante, che cambia per sempre lo stile di vita della persona. Questo drastico cambiamento non impatta solo sull’ambito lavorativo ma anche sulla sfera personale, limitando fortemente le capacità di compiere attività della vita quotidiana e di interagire con le persone.
L’incidenza delle amputazioni di arto superiore nel mondo, pari a circa 4.000 nuovi casi all’anno in Italia e a circa 340.000 nuovi casi negli Stati Uniti, ha determinato un fiorente sviluppo scientifico e tecnologico nel panorama internazionale della neuroprotesica, con un’attenzione particolare al tema del recupero delle capacità sensoriali e del controllo a ciclo chiuso delle protesi, grazie all’utilizzo di interfacce neurali invasive.
In considerazione di tutto ciò, nel luglio 2016 la partnership tra l’INAIL e l’Università Campus Bio-Medico di Roma è stata rinnovata con la firma di una nuova convenzione triennale, ampliando la collaborazione iniziata nel 2014. La volontà è quella di dare seguito al programma triennale PPR2 attraverso un nuovo progetto che si propone di proseguire con gli avanzamenti scientifici, tecnologici e clinici sui sistemi protesici per l'arto superiore, con particolare riferimento allo sviluppo di soluzioni di interfacciamento e controllo avanzate per il miglioramento delle prestazioni nelle attività della vita quotidiana e per una maggiore accessibilità di tali sistemi, perseguendo anche l'obiettivo di contribuire allo sviluppo di dispositivi quanto più possibile "made in Italy". Il fine ultimo è quello di ottimizzare un sistema protesico sviluppato nel progetto PPR2 con l’introduzione di componenti fortemente miniaturizzate, stabili e biocompatibili, per un impianto di lunga durata che permetta quindi l’utilizzo di tali tecnologie in modo estensivo in contesti di vita quotidiana.
Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare un sistema protesico ad interfacciamento neurale di tipo stand-alone composto da: (i) un sistema di interfacciamento neurale completamente impiantabile e dotato di tecnologia wireless e (ii) un controllo embedded bidirezionale delle protesi che permetta di modulare la forza di presa in maniera attiva, a partire dall’informazione tattile elicitata nel soggetto attraverso stimolazione neurale.
L’intento è che il progetto, traendo beneficio dalle esperienze, dai risultati e dalle tecnologie sviluppate da UCBM e INAIL nel progetto PPR2, muovendosi verso impianti stabili e di lunga durata, possa produrre risultati concretamente traducibili nel medio-lungo periodo in termini di dispositivi e tecnologie a disposizione degli assistiti.
Durata: 3 anni
Inizio: maggio 2017