Lunedì 27 gennaio 2025 si è tenuta a Roma la nuova edizione di "Evoluzione: alla scoperta degli artisti dell’extravergine", evento di riferimento per il settore dell'olio extra vergine di oliva (EVO). L'Università Campus Bio-Medico di Roma ha partecipato come partner dell'evento presentando l'offerta formativa e i progetti di ricerca dedicati alla qualità e agli effetti benefici dell'olio EVO sulla salute umana.

Durante l’intervento, la prof.ssa Laura De Gara, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell'Alimentazione e della Nutrizione Umana UCBM, la prof.ssa Chiara Fanali, Presidente del Corso di Laurea triennale in Scienze dell'Alimentazione e della Nutrizione Umana UCBM e la prof.ssa Laura Dugo, Associato di Chimica degli Alimenti UCBM, hanno evidenziato come le caratteristiche chimiche e organolettiche dell'olio EVO lo rendano un alimento di alta qualità, non solo per il gusto ma anche per il suo ruolo nella prevenzione delle patologie metaboliche. In particolare, è stato ribadito il valore di una maggiore consapevolezza tra consumatori e ristoratori, affinché l'olio EVO sia riconosciuto come un ingrediente fondamentale della dieta mediterranea.

Uno degli argomenti affrontati è stata l'idea di una "Carta nazionale degli oli", uno strumento che potrebbe aiutare a fornire indicazioni qualitative sia ai ristoratori che ai consumatori. Conoscere da quale zona e da quali olive un olio proviene, quali cultivar sono stati mescolati e in quali quantità per ottenerlo, quale è la tracciabilità complessiva significa restituire all'olio un'importanza che non è ancora riconosciuta a un cibo principe della nostra tavola e protagonista della Dieta Mediterranea. 

L'Unità di Ricerca di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione UCBM ha preso parte al progetto Violin e nell'ambito delle attività sperimentali è stata misurata la concentrazione di alcune molecole chiave in 174 oli italiani e 7 oli europei che ha permesso di pubblicare dati interessanti che restituiscono all'olio grande valore come determinante di salute. Se è vero che tutti gli olii extravergini di oliva sono ricchi di molecole bioattive, tra gli oli EVO italiani c'è una grande abbondanza e varietà di componenti benefiche come ad esempio i polifenoli e la vitamina E. Dalle evidenze scientifiche è possibile affermare che tutti gli oli analizzati hanno soddisfatto le linee guida del'EFSA, ente europeo per la sicurezza alimentare, che raccomanda l'assunzione di una dose di 8-16 g di complessi dell'oleorupeina e dell'idrossitirosolo, rappresentativi composti fenolici dell'olio EVO, per la prevenzione dell'ipercolesterolemia e per il controllo della glicemia. Il consumo di 2 cucchiai al giorno di olio EVO di qualità, circa 20 grammi, consente di raggiungere questa dose all'interno della dieta, contribuendo dunque al mantenimento dello stato di salute.

Gli oli italiani analizzati dall'Unità di Ricerca hanno dimostrato variabilità riguardo i contenuti di molecole bioattive, riconducibile alle aree geografiche di provenienza, con notevoli variazioni anche riguardo il gusto, dal più amaro al più piccante, ai più delicati: in tutti i casi l'olio extravergine di oliva è in grado di contribuire positivamente alla salute, ma deve essere un prodotto di qualità, tracciabile e, di cui deve essere possibile identificare la provenienza e le caratteristiche nutraceutiche specifiche. Inoltre, anche i prodotti di scarto generati dalla produzione dell'olio possono essere una ricchezza: sono ottime fonti di molecole bio-attive ancora molto presenti e utilizzabili in ambito nutraceutico o cosmetico.

Questi e altri temi legati alla produzione, al consumo e al valore nutrizionale dell'olio extravergine d'oliva vengono affrontati nei Corsi di Laurea triennale e Magistrale UCBM che formano esperti in scienze dell'alimentazione e della nutrizione umana e in tecnologie alimentari e food design.

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