UCBM partecipa a 13 progetti in collaborazione con altre Università ed Enti di Ricerca della Regione Lazio. In particolare UCBM è coordinatore di 4 progetti e partecipa come partner in 9 progetti.

Finanziamento regionale complessivo per UCBM: € 903.673,05

Elenco dei progetti con partecipazione UCBM

Progetti con partecipazione UCBM come coordinatore

Piattaforma per la valutazione Sperimentale della resilienza in infrastrutture critiche, coordinatore UCBM (Prof. Roberto Setola, Ing. Gabriele Oliva), partner: Università degli Studi Roma Tre

Obiettivo:

Il progetto RESIM vuole migliorare la resilienza cyber delle infrastrutture critiche. Questi sistemi, sempre più importanti per il nostro benessere quotidiano, hanno subito negli ultimi decenni profonde modifiche che li hanno esposti in modo crescente ai rischi di natura cyber come testimoniato da numerosi episodi. È fondamentale per garantirne una loro adeguata capacità operativa mettere in atto strumenti e metodologie in grado di prevenire le minacce, contrastarne la diffusione, mitigare gli effetti negativi e facilitare una rapida ripresa funzionale. La complessità e le peculiarità di questi sistemi richiedono lo sviluppo di sofisticati strumenti di emulazione all’interno dei quali poter testare i diversi componenti e verificare ’efficacia delle soluzioni di contrasto proposte. A questo scopo il progetto RESIM realizzerà uno specifico ambiente human-cyber-physical. L’ambiente sarà composto da un test range per l’analisi delle vulnerabilità di sistemi industriali (UCBM) che integrerà un simulatore per l’analisi di impatto in scenari interdipendenti (RM3). Il progetto prende le mosse da quanto realizzato nell’ambito dei progetti europei Facies e Resisto e si innesta nelle attività di formazione (master) portate avanti dai due atenei in tema di infrastrutture critiche. 

Partner di progetto:

  • Università Campus Bio-Medico di Roma
  • Università degli Studi Roma Tre

Finanziamento complessivo: € 143.991,66

Finanziamento UCBM: € 73.630,01

Unità di Ricerca UCBM coinvolte:

  • Automatica

Protocollo: A0375-2020-36673

La biodiversità vegetale per la produzione sostenibile di molecole con proprietà antivirali: cellule “staminali” vegetali come fonti di defensine, coordinatore UCBM (Prof. Laura De Gara, Dott. Sara Cimini), partner Istituto Superiore di Sanità.

Obiettivo:

La pandemia COVID-19 ha evidenziato la necessità di scoprire nuovi farmaci antivirali. E’ inoltre crescente l’attenzione dei consumatori e delle aziende produttrici verso l’uso di prodotti naturali in ambito preventivo e terapeutico. 

Scopo del progetto è esplorare la grande biodiversità delle molecole vegetali per identificare composti attivi contro infezioni virali (ri)-emergenti. Verrà messo a punto un sistema di produzione a basso impatto ambientale ed economicamente vantaggioso, a basso costo e innovativo, basato su cellule “staminali” vegetali, per la produzione di defensine, peptidi cationici di difesa attivi contro un vasto numero di patogeni ed altamente conservati nell’evoluzione. L’analisi e la caratterizzazione dell’attività antivirale delle defensine restituirà informazioni volte ad aprire nuove prospettive terapeutiche basate su molecole naturali in linea anche con obiettivi di smart economy

Le defensine sono state identificate in diverse famiglie vegetali. Arabidopsis thaliana, un sistema modello del mondo vegetale, presenta ben 317 geni condificanti per defensine (PDP) e defensine – like (PDLP). Questi peptidi sono espressi costitutivamente, la loro espressione può però essere stimolata dall’inoculazione di patogeni, da diversi stress abiotici, nonché da trattamenti ormonali. Esistono già alcuni studi che suggeriscono la possibilità di usare defensine vegetali per il trattamento di diverse patologie umane. In relazione ai virus, è stato riportato una attività inibitoria di una PDLP di origine vegetale sulla trascrittasi inversa dell’HIV. 

In letteratura sono presenti molti studi che indicano i vantaggi della produzione di molecole bio-attive a partire da colture cellulari vegetali. Questo approccio, svincolando la produzione dalla stagionalità legata alla produzione in pianta, può garantire rese migliori in quanto avviene in bioreattori e in condizioni di laboratorio controllate permettendo quindi di ottimizzare al massimo il rapporto biomassa prodotta / spazio dedicato; inoltre non richiede l’utilizzo di terreni agricoli. In alcuni casi, inoltre le procedure di estrazione e purificazioni sono più semplici e rapide rispetto a quelle richieste partendo dalla pianta intera o dai suoi organi. Le cellule in coltura possono essere considerate cellule staminali, totipontenti ed in continua proliferazione. Possono essere indotte ad attivare specifiche vie metaboliche tipiche delle cellule già differenziate mediante opportune condizioni di crescita o trattamenti. E’ inoltre possibile ottenere colture cellulari a partire da tessuti adulti teoricamente di qualsiasi specie, e questo permette di esplorare una grande biodiversità vegetale sebbene alcune colture cellulari (Nicotiana tabacum e Arabidopsis thaliana, solo per fare alcuni esempi) rappresentano degli ottimi sistemi modello, molto versatili e a crescita rapida. L’utilizzo di piante come “fabbriche” di molecole pregiate, richiede pertanto la messa a punto di un adeguato protocollo di coltivazione e, in alcuni casi trattamento della coltura cellulare con elicitori o particolari condizioni di luce, temperatura, nutrienti minerali ecc. 

Sulla base di quanto detto il progetto si propone di:

  • Mettere a punto una procedura di produzione di defensine (PDP) e defensine – like (PDLP) a partire da colture cellulari “staminali” vegetali
  • Caratterizzare le PDP e PDLP ottenute per le loro proprietà antivirali

Partner di progetto:

  • Università Campus Bio-Medico di Roma
  • Istituto Superiore di Sanità

Finanziamento complessivo: € 149.907,7

Finanziamento UCBM: € 88.067,7

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Protocollo: A0375-2020-36529

Sviluppo di PROdotti da FORNO ad alta valenza salutistica, ambientale e di sicurezza d’uso per la valorizzazione della filiera cerealicola laziale, coordinatore UCBM (Prof. Chiara Fanali, Prof. Francesco Bruno), partner CREA - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria - centro di ricerca alimenti e nutrizione.

Obiettivo:

Il progetto PRO-FORNO si propone l’ottenimento di prodotti da forno innovativi con particolare riferimento ai prodotti agroalimentari tradizionali del Lazio (DM 10/2/2020), con migliorate proprietà dietetico nutrizionali e sicurezza d’uso. Sfarinati di frumento tipo integrale saranno ottenuti attraverso tecnologie sostenibili per l’incremento di composti bioattivi (folati, fibra) (Reg.CE 1924/2006, Reg.UE 432/2012) e la riduzione del tenore in FODMAPs e di acrilammide (Reg.UE 2017/2158). Verranno altresì valutate materie prime, trattamenti enzimatici e processi di cottura adeguati per conseguire gli obiettivi sopraesposti.
Principali obiettivi sono:

  • Produrre prodotti con ridotta formazione di acrilammide e FODMAPs
  • Valorizzare i prodotti con claims nutrizionali e salutistici e etichettatura fronte pacco conformi alla normativa vigente nazionale e internazionale.
  • Diversificare il portafoglio di prodotti da forno con tailor made foods innovativi a alta valenza dietetico-nutrizionale e sicurezza d’uso.

Partner di progetto:

  • Università Campus Bio-Medico di Roma
  • CREA - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria - centro di ricerca alimenti e nutrizione

Finanziamento complessivo: € 149.967,55

Finanziamento UCBM: € 87.988,55

Unità di Ricerca UCBM coinvolte:

  • Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Protocollo: A0375-2020-36570

Sistema automatico di monitoraggio e predizione di eventi avversi nel diabete, coordinatore UCBM (Prof. Vincenzo Piemonte, Prof. Paolo Pozzilli, Ing. Mario Merone), partner CNR - Istituto di analisi dei sistemi ed informatica.

Obiettivo:

Il diabete mellito è una malattia cronica molto diffusa ed è una delle principali cause di morte nel mondo. Al fine di migliorare la qualità della vita delle persone con diabete e ridurre l'insorgenza di complicanze, è fondamentale evitare che i livelli glicemici fuoriescano dal range fisiologico. In questo contesto applicativo, il progetto prevede lo sviluppo e la validazione di un sistema embedded di supporto decisionale per le persone affette da diabete mellito insulino-trattato. Il sistema sarà in grado di sfruttare la lettura dei sensori commerciali di monitoraggio continuo del glucosio (CGM) al fine di prevenire eventi glicemici avversi. L'algoritmo predittivo basato su un modello sviluppato nei nostri lavori precedenti sarà ottimizzato e validato. Tale algoritmo effettua predizioni utilizzando solo la lettura del sensore CGM, riducendo il più possibile lo sforzo richiesto al paziente per la raccolta dei dati.

Partner di progetto:

  • Università Campus Bio-Medico di Roma
  • CNR - Istituto di analisi dei sistemi ed informatica

Finanziamento complessivo: € 150.000

Finanziamento UCBM: € 118.916,87

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Fondamenti Chimico-Fisici dell’Ingegneria Chimica
  • Endocrinologia e Diabetologia
  • Sistemi di Elaborazione e Bioinformatica

Protocollo: A0375-2020-36667

Progetti con partecipazione UCBM come partner

Sensorizzazione di mascherine facciali ad elevata indossabilità per la mitigazione e prevenzione di rischi associati ad affaticamento respiratorio, coordinatore Università degli Studi di Roma La Sapienza, partner UCBM (Prof. Emiliano Schena, Prof. Massimiliano Carassiti. Prof. Domenico Formica).

Obiettivo:

Il progetto SensE MAsc si propone di sviluppare una tecnologia innovativa per la realizzazione di mascherine facciali per uso sanitario ad elevata indossabilità, sensorizzate mediante integrazione nel tessuto stesso della mascherina di innovativi sensori di deformazione e di pressione ad elevata sensibilità a base grafene, per il monitoraggio di affaticamento respiratorio nei lavoratori. I sensori sono integrati in una piattaforma multisensoriale wireless che, elaborando e combinando i dati rilevati dai sensori attraverso modelli di simulazione biocooperativi e algoritmi di ricostruzione del segnale, consente il monitoraggio e l’individuazione di situazioni di sofferenza respiratoria indotta dall’uso del filtrante facciale.

Partner di progetto:

  • Dipartimento di Ingegneria Astronautica Elettrica, Energetica di Sapienza Università di Roma
  • Università Campus Bio-Medico di Roma

Finanziamento complessivo

€ 149.998,8

Finanziamento UCBM

€ 60.009,6

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Misure e Strumentazione Biomedica
  • Anestesiologia
  • Neuroingegneria e Neurofisiologia dell’Interazione Uomo-Tecnologia

Protocollo: A0375-2020-36760

Implementazione della produzione di ortaggi di IV gamma per migliorare la sicurezza, la qualità ed il valore nutritivo del prodotto e la sostenibilità ambientale del processo produttivo, coordinatore Università degli Studi Roma Tre, partner UCBM (Prof. Vittoria Locato, Prof. Laura Dugo).

Obiettivo:

Miglioramento della qualità e delle proprietà nutrizionali di prodotti ortofrutticoli di IV gamma (pronti al consumo) e ottimizzazione del processo produttivo, anche al fine della sostenibilità ambientale. Sono gli obiettivi del progetto IMPLEMENTA4GAMMA, per promuovere la competitività e la produttività delle PMI attraverso l’innovazione, ridurre di almeno 1 log la carica batterica del prodotto, aumentare di un giorno la sua shelf- life, mantenere o accrescere le proprietà nutrizionali e ridurre di almeno il 25% il consumo di acqua nel ciclo produttivo. Partito da tecnologia convalidata in laboratorio, grazie ai risultati ottenuti da ricerche ancora in corso, il progetto giunge alla dimostrazione del prototipo in ambiente operativo.

Partner di progetto:

  • Università degli Studi Roma Tre
  • Università Campus Bio-Medico di Roma

Finanziamento complessivo

€ 148.451,5

Finanziamento UCBM

€ 69.727,75

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Scienze degli Alimenti e della Nutrizione

Protocollo: A0375-2020-36671

Sviluppo di modelli organotipici e organ-on-chip di tumore ovarico per testare farmaci antitumorali, coordinatore CNR - Istituto di Biologia e Patologia Molecolari, partner UCBM (Prof. Alberto Rainer, Prof. Marcella Trombetta).

Obiettivo:

L’obiettivo di questo progetto è di sviluppare modelli 3D di carcinoma ovarico, sfruttando le potenzialità dell’approccio organ-on-chip, come modelli in vitro predittivi da utilizzare nel “prioritization testing” nella traslazione tra in vitro e in vivo. I modelli 3D saranno dapprima validati per la risposta a farmaci in uso nell’attuale pratica clinica, e verranno successivamente impiegati per il test di nuove molecole. Questo consentirà di effettuare una selezione efficace delle molecole “lead” da inviare alla sperimentazione preclinica in vivo.

Finalità: l’obiettivo del progetto è quello di sviluppare una piattaforma di modelli tumorali in vitro che possa interessare il comparto produttivo Nazionale ma soprattutto quello Laziale, compreso nell’Area di Specializzazione "Scienze della Vita", in particolare quello  “biotecnologico/farmaceutico”.

Risultati: I risultati previsti sono:

  1. Sviluppo di sferoidi 3D di cellule di carcinoma ovarico in matrici extracellulari artificiali definite, incluso il modello organotipico con cellule tumorali e cellule del microambiente stromale, quali fibroblasti e cellule mesoteliali.
  2. Sviluppo di dispositivi microfabbricati del tipo “organ-on-a-chip”, sui quali possono essere osservati e testati i mimo-tumori.
  3. Validazione dei modelli su chip con farmaci classici e sperimentazione di nuovi ligandi del G-quadruplex, allo scopo di dimostrare la scalabilità del sistema e il suo impiego in una pipeline di R&D farmaceutico.

Partner di progetto:

  • Istituto di biologia e patologia molecolari - CNR
  • Università Campus Bio-Medico di Roma

Finanziamento complessivo

€ 146.338,67

Finanziamento UCBM

€ 70.764,95

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Ingegneria Tissutale e Chimica per l’Ingegneria

Protocollo: A0375-2020-36596

3D Bioprinting di cute umana e tumori squamocellulari quali modelli avanzati per la medicina di precisione, coordinatore Istituto Superiore di Sanità, partner UCBM (Ing. Sara Maria Giannitelli, Ing. Emanuele Mauri), Fondazione Luigi Maria Monti IDI-IRCCS

Obiettivo:

Il progetto “3D bioprinting di cute umana e tumori squamocellulari quali modelli avanzati per la medicina di precisione – BIOSQIN” intende realizzare strumenti tecnologici innovativi per validare in vitro, ma in un contesto sperimentale altamente fisiologico, nuove terapie per gli SCC e, più in generale, per studiare l’interazione di composti chimici con una cute sana e/o patologica. Il progetto presenta caratteri di novità ed originalità puntando alla definizione di nuovi prodotti e modelli che amplino le conoscenze scientifiche ad oggi disponibili. BIOSQIN si articola in quattro Work Packages finalizzati al raggiungimento dei principali obiettivi previsti:

  • sviluppare protocolli per la generazione di modelli di cute e di SCC mediante tecniche di 3D bioprinting. L’attività sarà svolta dal WP1 (coordinato dall’Università Campus Biomedico) che rivolgerà particolare attenzione allo sviluppo di nuovi bio-inchiostri costituiti da idrogel polimerici
  • caratterizzare i modelli 3D bioprinting mediate tecniche di immunoistochimica e immunofluorescenza. L’attività sarà svolta dal WP2 (coordinato da IDI-IRCSS) che comparerà le caratteristiche fenotipiche e molecolari di tali modelli con biopsie cutanee.
  • validare i modelli 3D generati nel WP1 e caratterizzati nel WP2 quali modelli affidabili per lo screening farmacologico. L’attività sarà svolta dal WP3 (coordinato da ISS) che effettuerà anche una valutazione preliminare della citotossicità e dell’attività biologica di specifici farmaci antitumorali su colture tumorali 2D
  • disseminare i risultati ottenuti nel progetto effettuando un trasferimento tecnologico delle conoscenze acquisite alle imprese della regione Lazio. L’attività sarà svolta dal WP4, coordinato dall’ISS, che si occuperà anche di mantenere un alto livello di collaborazione tra le diverse unità del progetto

Partner di progetto:

  • Istituto Superiore di Sanità
  • Università Campus Bio-Medico di Roma
  • Fondazione Luigi Maria Monti IDI-IRCCS

Finanziamento complessivo

€ 146.803,27

Finanziamento UCBM

€ 47.401,47

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

-              Ingegneria Tissutale e Chimica per l’Ingegneria.

Protocollo: A0375-2020-36501

Metodi e strumenti per la gestione ed il controllo delle Comunità di Energia Rinnovabile, area Green Economy, coordinatore Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, partner UCBM (Prof. Giulio Iannello, Prof. Filippo Cacace).

Obiettivo:

La Direttiva UE 2018/2001 prevede l'introduzione della nuova figura della Comunità di Energia Rinnovabile (CER), ovvero di gruppi di clienti riuniti per scambiare, all'interno della stessa comunità, l'energia rinnovabile prodotta da unità di produzione di loro proprietà. All'inizio del 2020 la legislazione italiana ha iniziato a recepire tale direttiva istituendo formalmente la figura di CER. Tali comunità si potranno presentare  sui mercati dell'energia e dei servizi energetici offrendo una maggiore potenza ed una maggiore flessibilità rispetto al singolo consumatore o ad una singola unità di Risorse Energetiche Distribuite (RED). Lo scopo principale dell'istituzione delle CER è quello di favorire un ulteriore sviluppo dello sfruttamento delle Fonti di Energia Rinnovabile (FER) e di un uso efficiente dell'energia da parte dei consumatori.

Il progetto ComER, che vede la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell'Informazione dell’ Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, si propone di studiare metodologie di gestione e controllo delle RED disponibili in una CER, prendendo in considerazione in particolare:

- utenti residenziali sia passivi che attivi, cioè in grado di fornire servizi di Domanda Attiva, controllando i propri carichi elettrici e termici allo scopo di modificarne la distribuzione temporale e/o l'intensità delle potenze assorbite;

- sistemi di produzione di energia elettrica e termica da FER, sia autonomi che inseriti in impianti di utenti attivi;

- sistemi di accumulo di energia, in particolare accumulatori elettrochimici (inclusi i sistemi a bordo dei veicoli elettrici in carica connessi agli impianti utenti attivi) e accumulo termico (sia caldo che freddo).

Successivamente, il progetto si propone di sviluppare strumenti di supporto alle decisioni gestionali e di controllo delle CER. In particolare saranno sviluppati:

- algoritmi di previsione nel medio e breve periodo delle diverse RED che compongono le CER;

- strumenti per il monitoraggio e il controllo delle RED;

- algoritmi di ottimizzazione per il supporto alla gestione delle CER.

Infine gli strumenti verranno implementati su una piattaforma commerciale particolarmente idonea allo sviluppo di sistemi di gestione e controllo dell'energia al fine di:

- validare le metodologie proposte e gli strumenti sviluppati in un'applicazione sperimentale

- favorire il potenziale trasferimento tecnologico dei risultati ad aziende interessate a realizzare e vendere sistemi di gestione e controllo di CER.

Partner:

  • Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale
  • Università Campus Bio-Medico di Roma

Finanziamento complessivo

€ 149.714,25

Finanziamento UCBM

€ 69.905,85

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Sistemi di Elaborazione e Bioinformatica

Protocollo: A0375-2020-36770

Nuove molecole naturali neuroprotettive per rallentare la progressione della malattia di Alzheimer, coordinatore Fondazione EBRI “Rita Levi Montalcini”, partner UCBM (Prof. Marcello D’Amelio, Dott. Paraskevi Krashia)

Obiettivo:

Il progetto CurALZ, dal titolo “Nuove molecole naturali neuroprotettive per rallentare la progressione della malattia di Alzheimer”, POR A0375-2020-36665, ha come obiettivo quello di testare l’efficacia neuroprotettiva di molecole naturali e biologiche in un modello murino di patologia di Alzheimer.

Nello specifico il laboratorio del Prof. D’Amelio ha scoperto recentemente come una piccola area del cervello (Ventral Tegmental Area o VTA) degeneri nei pazienti Alzheimer già nelle fasi precoci cella malattia caratterizzate da “Mild Cognitive Impairment” (MCI). In questo progetto vogliamo valutare se molecole naturali come curcumina o un peptide cellula-permeabile, sviluppato nel nostro laboratorio, agendo su VTA siano in grado di prevenire MCI in modello in un modello murino di AD. Queste molecole, in futuro, potrebbero diventare integratori alimentari o farmaci che potrebbero aiutare a rallentare la progressione della patologia.

Partner:

  • Fondazione EBRI “Rita levi Montalcini”
  • Università Campus Bio-Medico di Roma

Finanziamento complessivo

€ 149.957,09

Finanziamento UCBM

€64.329,66

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Neuroscienze Molecolari

Protocollo: A0375-2020-36665

Dal laboratorio alla tavola attraverso modelli bioingegneristici: ottimizzazione di processo per l’aumento della massa di carne biostampabile, coordinatore Università degli Studi di Roma Tor Vergata, partner UCBM (Ing. Alessio Gizzi, Ing. Carlo Massaroni)

Obiettivo:

BIOPMEAT si occupa della biostampa di carne colturale (coltivata in laboratorio a partire da cellule miogeniche, ossia che generano muscolo scheletrico) per applicazioni alimentari che offrano un’alternativa eco-sostenibile alle attuali tecniche di produzione di carne. La visione di BIOPMEAT consiste nello sviluppo di una tecnologia per il controllo e l’ottimizzazione delle variabili di processo di biostampa, in modo tale da permettere lo sviluppo tecnologico necessario che ne ostacola al momento l’utilizzo in sistemi produttivi industriali.
Le attività di ricerca di BIOPMEAT sono divise in 5 Work-Packages (WPs):

  • WP1 si occuperà dello sviluppo del sistema di sensori per la caratterizzazione sperimentale delle proprietà fisico-chimiche in costrutti biostampati;
  • WP2 dello sviluppo di modelli teorici e computazionali e dell’interfaccia di questi modelli con misurazioni sperimentali;
  • WP3 dell’integrazione del sistema sensori-modelli nel processo di biostampa;
  • WP4 dello sviluppo del sistema di monitoraggio del processo di biostampa e di controllo delle variabili di processo;
  • WP5 del coordinamento e diffusione dei risultati.
  • BIOPMEAT avrà un triplice impatto sulle competenze, le potenzialità e l’efficienza del tessuto produttivo nazionale:
  • sarà sviluppato un approccio bioingegneristico al processo di biostampa basato su modelli in silico che consentirà di ridurre al minimo la ricerca in vivo in accordo con i moderni vincoli etici (3R), finanziari e normativi;
  • rappresenterà una ricerca che valorizza il ruolo dei modelli in silico nel futuro della ricerca biomedica, in accordo con gli sforzi in corso per standardizzare il loro utilizzo nelle applicazioni bioingegneristiche (i.e., strategie del VpH Institute e dell’Avicenna Alliance);
  • permetterà la progettazione razionale di costrutti biostampati, aumentandone la qualità, l’efficacia e la robustezza e riducendone i costi di ricerca e sviluppo, favorendone quindi il percorso di industrializzazione.

Partner:

  • Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  • Università Campus Bio-Medico di Roma

Finanziamento complessivo

€ 147.353,85

Finanziamento UCBM

€ 68.130,00

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Fisica Non Lineare e Modelli Matematici
  • Misure e Strumentazione Biomedica

Protocollo: A0375-2020-36756

Valorizzazione di scarti delle aziende vitivinicole mediante recupero di principi attivi e sviluppo di formulazioni per prodotti antimicrobici, nutraceutici ed alimentari, in un'ottica di economia circolare, coordinatore Università degli Studi di Roma La Sapienza, partner UCBM (Prof. Sara Ramella, Prof. Michele Guarino)

Obiettivo:

Il progetto ha come obiettivo la valorizzazione di scarti delle aziende vitivinicole mediante recupero di principi attivi e sviluppo di prodotti antimicrobici, nutraceutici ed alimentari, in un'ottica di economia circolare. In concreto il progetto prevede la produzione di estratti ricchi in composti bioattivi ottenuti da vinacce non fermentate e scarti di potatura, provenienti da aziende vitivinicole della regione Lazio. Gli estratti saranno valutati per attività antiossidante, antimicrobica e conservante. Gli estratti saranno testati su eritrociti umani e su cellule intestinali Caco-2, per valutare la capacità protettiva da agenti batterici patogeni e dai danni indotti da trattamenti radiologici a scopo radio-diagnostico o radioterapeutico. La capacità antiossidante sarà testata mediante saggi chimici e biologici in cui verrà misurata la capacità degli estratti di prevenire la perossidazione lipidica di membrane di eritrociti umani indotta da radiazioni UV. Per quanto concerne l’attività antimicrobica, gli estratti saranno testati su microrganismi contaminanti alimentari e causa di malattia nell’uomo ( come Listeria, Escherichia coli, Salmonella e Aspergillus) seguendo le procedure standard di valutazione dell’attività antimicrobica. Gli estratti saranno anche valutati per la capacità conservante, in prodotti alimentari destinati al consumo umano, mediante il challenge test.

Partner:

  • Università degli Studi di Roma La Sapienza
  • Università Campus Bio-Medico di Roma

Finanziamento complessivo

€ 149.380,90

Finanziamento UCBM

€ 74.842,44

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Radioterapia Oncologica
  • Gastroenterologia

Protocollo: A0375-2020-36590

Nuova terapia “MICROSPONGE” per il trattamento intra-articolare adiuvante dell’artrite reumatoide e delle malattie reumatiche croniche secondo approccio 3P-medicine, coordinatore Università degli Studi di Roma Tor Vergata, partner UCBM (Dott. Gianluca Vadalà).

Obiettivo:

MIRA ha l’obiettivo di produrre un Proof-of-Concept preclinico che dimostri la fattibilità e l’efficacia della prima terapia adiuvante per il trattamento intra-articolare dell’artrite reumatoide basata sulla tecnologia MICROSPONGE. I risvolti applicativi sono tali da aprire una nuova frontiera nella medicina 3-P (personalizzata, precisione, preventiva) e nel “sustained drug delivery” in malattie reumatiche croniche (CRDs). L’Università di Roma “Tor Vergata” e l’Università Campus Bio-Medico di Roma, in collaborazione con ANTIAGE (Onlus dell’Ospedale Villa San Pietro) e Nanofaber, daranno “formalmente” vita ad un polo di eccellenza costituito per la ricerca medica e industriale relativa alla tecnologia MICROSPONGE. Tale approccio arricchirà l’ecosistema dell’innovazione del Lazio con un nucleo operativo ben allineato sulla tematica R3 “scienze della vita e salute dell’uomo” – area ERC di riferimento LS7.

Partner:

  • Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  • Università Campus Bio-Medico di Roma

Finanziamento complessivo

€ 149.970,75

Finanziamento UCBM

€ 9.958,2

Unità di Ricerca UCBM coinvolte

  • Ortopedia e Traumatologia

Protocollo: A0375-2020-36793