27 settembre 2014
Il 27 settembre 2014 è stato beatificato a Madrid Mons. Álvaro del Portillo, primo successore di san Josemaría Escrivá alla guida dell’Opus Dei. Don Álvaro ha ispirato alla fine degli anni ’80 la nascita dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e ha dato impulso a numerose iniziative apostoliche e sociali in tutto il mondo. Personale e studenti hanno raggiunto Madrid il giorno della beatificazione con un volo dedicato. Alcuni studenti, invece, sono giunti nella capitale spagnola in pulmino, dopo un viaggio di cinque tappe tra Italia, Francia e Spagna. È il progetto “Beato Lui! Storia di un pellegrinaggio 2.0” per scoprire la figura di don Álvaro attraverso luoghi significativi della sua vita e del Campus Bio-Medico. La beatificazione avviene nel centenario della sua nascita e a vent’anni dalla sua morte. La cerimonia a Madrid è stata presieduta dal Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Cardinal Angelo Amato. Domenica 28 settembre 2014, Mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei, ha celebrato una S. Messa di ringraziamento. Molte le iniziative in programma in tutto il mondo e in particolare a Roma. I fedeli hanno partecipato mercoledì, 1° ottobre 2014, all’Udienza con Papa Francesco. Il 2 ottobre, a partire dalle ore 18:00, il corpo di don Álvaro – che riposa nella cripta della Chiesa di Santa Maria della Pace a Roma – è stato esposto provvisoriamente nella Basilica di Sant’Eugenio in Valle Giulia, sempre nella Capitale. Al Campus Bio-Medico, il 1° ottobre c'è stata una serata con musica dal vivo e monologhi teatrali, ma anche immagini e testimonianze sulla vita di don Álvaro. Mentre il 2 ottobre è stata celebrata la S. Messa di consacrazione della Cappellina dedicata alla Madonna. Con la realizzazione della Cappellina diventa realtà un desiderio espresso da don Álvaro quando il Campus Bio-Medico muoveva i primi passi.
La festa al Campus Bio-Medico
Musica dal vivo, monologhi e brani recitati, ma anche immagini e testimonianze, con la partecipazione di Piero Cavaglià. Sono gli ingredienti dello spettacolo "Don Álvaro, una vita da scoprire" che gli studenti dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, diretti da Francesca Fava, hanno messo in scena il 1° ottobre nel cortile d'ingresso dell'Ateneo per ricordare don Álvaro del Portillo, pochi giorni dopo la sua beatificazione a Madrid. Presenta lo studente Carlo Maria Giannitti.
Una vera e propria festa per ripercorrere alcuni momenti salienti della vita del futuro Beato, il rapporto con il fondatore dell'Opus Dei, l'arrivo a Roma, il suo impegno pastorale e a favore dei più bisognosi.
Il 2 ottobre è stata poi inaugurata la Cappellina dedicata alla Madonna, un desiderio espresso da don Álvaro quando il Campus Bio-Medico muoveva i primi passi. Alle ore 13, nella Cappella del Policlinico Universitario, don Matteo Fabbri, Vicario della Prelatura dell'Opus Dei per l'Italia, ha celebrato la S. Messa di consacrazione della Cappellina, seguita dalla processione floreale verso la collina e dalla deposizione della reliquia di don Álvaro.
Lettera del Prelato sulla beatificazione
A pochi mesi dalla beatificazione di don Álvaro, il Prelato dell’Opus Dei, Mons. Javier Echevarría, indirizza queste righe a quanti si stanno preparando a vivere tale avvenimento della vita della Chiesa.
Carissimi: Gesù mi protegga le mie figlie e i miei figli!
Via via che trascorrono i giorni che ci avvicinano al 27 settembre, data della beatificazione di don Álvaro, cresce il mio desiderio di prepararmi molto bene a quella grande festa della nostra Santa Madre Chiesa e della piccola parte della Chiesa che è la Prelatura. Lo stesso accadrà a voi. Ricordo come don Álvaro ci spinse a prepararci per la beatificazione di nostro Padre, il 17 maggio 1992. Mi propongo di seguire i suoi passi, sostenuto dalla preghiera di tutte e di tutti e unendomi anch'io a ciò che ognuno di voi farà.
Mi sembra assai logico che prorompiamo in un sincero rendimento di grazie a Dio, per la gioia di vedere sugli altari il primo successore di san Josemaría, e che questo dono del Cielo ci spinga a intensificare la preghiera quotidiana per i frutti di bene nelle anime che ne verranno e per tante iniziative apostoliche che i fedeli e i cooperatori dell’Opera promuovono in tutto il mondo.
Ritengo, anche come espressione di tale gratitudine, di dovervi aiutare con alcuni suggerimenti. Innanzitutto che, in preparazione a tale data e poi sino alla fine dell’anno, ognuno scelga qualche speciale preghiera personale per la Chiesa, per il Papa, per l’Opera, sull'esempio di san Josemaría. Vi prego anche di supplicare Dio che ci ascolti riguardo alle mie molte altre intenzioni, per servire di più e meglio le anime.
Penso anche che ciò che vi chiedo potrebbe consistere nel recitare ogni giorno una parte in più del Rosario, mettendo don Álvaro come intercessore, o anche un Memorare dinanzi a un’immagine della Madonna di casa propria (il Centro dell’Opera, la casa dove abitate), oppure nel fare ogni settimana una breve visita a una chiesa dedicata alla Madonna, o in cui se ne venera una immagine.
È solo una richiesta paterna che vi faccio perché, con totale spontaneità e libertà, la nostra fedeltà a Dio, alla Chiesa, al Papa sia sempre più diligente. Oso chiedervi che il vostro aiuto sia generoso.
Con tutto il suo affetto, vi benedice vostro Padre
+ Javier
Roma, 4 giugno 2014
La beatificazione per la Chiesa
La beatificazione è l’atto con cui la Chiesa rende pubblicamente venerabile da un gruppo di fedeli, in luoghi e modi determinati, un Servo di Dio, ovvero una persona di cui sia già stato accertato in precedenza che ha vissuto in grado eroico le virtù cristiane. Rappresenta il secondo gradino nel percorso verso la canonizzazione, cioè l’inserimento nel Canone dei Santi. La beatificazione si differenzia dalla canonizzazione perché quest’ultima prescrive un culto esteso a tutta la Chiesa e presuppone l’esercizio dell’infallibilità del Pontefice.
Il processo di beatificazione non può iniziare prima di cinque anni dalla morte del candidato. Mira a dimostrare l’eroicità delle virtù da lui praticate e l’autenticità di almeno un miracolo avvenuto post-mortem per sua intercessione. Dopo l’ammissione delle virtù eroiche, il Papa emette il decreto per cui il Servo di Dio può essere chiamato Venerabile. Provata l’autenticità del miracolo, il Pontefice ordina la pubblicazione del decreto “del Tuto”, cioè della sicurezza a procedere, che ne permette il culto.
Fino al XII secolo il procedimento per dichiarare la santità di un’anima si avvaleva dell’acclamazione dei fedeli. Ma per evitare abusi e rischi di canonizzazioni improprie, il Papa prese per sé la responsabilità del processo di canonizzazione, istituendo norme sempre più rigorose. I beati non possono essere costituiti patroni, né le loro reliquie essere esposte, se non dove siano stati concessi Messa e ufficio speciali. Anche in tal caso, non si possono dedicare loro chiese e altari senza indulto della Santa Sede. È permessa nella loro immagine la ‘gloriola’ di raggi luminosi intorno al capo, ma non l’aureola.