Gli ambiti di studio: tumore al polmone, diabete di tipo 1, valutazioni ergonomiche e lombalgie
20 agosto 2020 - A un anno dall’avvio i primi risultati dei progetti strategici UCBM.
Si chiama OxIDIA il progetto per lo studio e lo sviluppo di un nuovo biomarcatore del diabete di tipo 1. “Abbiamo testato gli anticorpi contro l’insulina ossidata ox-Ptm-Ins-Ab in oltre 600 bambini seguiti dalla nascita fino allo sviluppo di diabete di tipo 1 – spiega Nicola Napoli –. Abbiamo poi studiato la prevalenza delle complicanze in 153 diabetici di tipo 1, con lunga durata di malattia, in relazione a ox-Ptm-Ins-Ab. Dall’isolamento delle cellule mononucleari provenienti da sangue periferico stiamo analizzando le modificazioni epigenetiche. Infine, l’unità di elettronica per sistemi sensoriali ha già ottimizzato un sensore elettrochimico per l’individuazione dell’insulina ossidata”.
Nella ricerca sul tumore del polmone non a piccole cellule (CLARO), sono 148 su 150 i pazienti arruolati. “Per testare il modello predittivo radiomico in riferimento alla sopravvivenza globale – sottolinea Sara Ramella – è stata eseguita un’analisi retrospettiva su 100 pazienti affetti da questa neoplasia al terzo stadio con un’accuratezza dell’83.5%. L’analisi ha individuato i soggetti che meglio rispondono al trattamento radiante con un’accuratezza dell’82%. Inoltre, il volume d’interesse dal quale estrarre le features costituenti del modello predittivo è risultato il clinical target volume, costituito non solo dalla neoplasia, ma anche dai tessuti immediatamente limitrofi”.
Il progetto HOPE, che vede la partecipazione di nove Unità di Ricerca UCBM e una del Politecnico di Milano, punta a migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da lombalgia. “I principali risultati sono relativi allo sviluppo di sensori da integrare in un sistema indossabile in grado di monitorare parametri fisiologici, ambientali e di postura – spiega Emiliano Schena – Inoltre, è stato sviluppato e testato su volontari sani un modulo dedicato al monitoraggio della postura, basato su sensori in fibra ottica capaci di effettuare misure distribuite lungo la colonna vertebrale”.
Mira ad analizzare i movimenti di infermieri e operatori sanitari il progetto SAFE-MOVER. “È stato messo a punto il setup sperimentale per la valutazione ergonomica, l’analisi biomeccanica e psicofisiologica di operatori sanitari e pazienti durante le attività di movimentazione di quest’ultimi – afferma Loredana Zollo –. Sono stati sviluppati concept per la progettazione del nuovo dispositivo robotico e strumenti di valutazione dell’efficacia, funzionalità, sicurezza e accettabilità delle soluzioni proposte dal personale sanitario e dai pazienti”.