Mario Moretti Polegato ospite dell’Università Campus Bio-Medico di Roma: agli studenti e ai docenti presenti nell’Aula Magna dell’Ateneo ha raccontato com'è è nata la sua azienda, che oggi vanta 30mila addetti in 144 Paesi del mondo. “Innovare vuol dire unire tre elementi: creare o migliorare qualcosa, registrare l’invenzione con un brevetto e non smettere mai di sperimentare per essere competitivi"
 
 
Roma, 28 aprile 2017 – “La chiave per uscire dalla crisi economica? Siete voi. Per noi italiani, che abbiamo inventato tutto quello che di più bello esiste sul pianeta, vuol dire organizzarci. E per farlo occorre che il nostro attuale capitalismo industriale si trasformi in capitalismo culturale. Meno cemento e più investimenti in scuola e cervelli umani. È il grande messaggio che il nostro Paese ancora stenta a recepire. E siete voi a doverlo urlare al nostro establishment arretrato”. È quanto ha detto Mario Moretti Polegato, Presidente di Geox, incontrando oggi studenti, dipendenti e docenti dell’Università Campus Bio-Medico di Roma nell’Aula Magna dell’Ateneo. L’incontro è stato organizzato nell’ambito del progetto Job Space, contenitore aperto a lectures e momenti di confronto periodici per promuovere la diffusione della cultura del lavoro, dell’innovazione e del networking sia all’interno che all’esterno di UCBM. A introdurlo il pro-Rettore alla Formazione Universitaria, Simonetta Filippi, che ha sottolineato l’importanza di “ascoltare un’esperienza di successo e coraggio nel lavoro, che ha saputo superare barriere per diffondersi a livello globale”.

A capo di un gruppo imprenditoriale in grado di rivoluzionare il mondo delle calzature, Moretti Polegato ha raccontato quando e dove è nata l’intuizione che lo ha reso famoso: “Vengo da una famiglia trevigiana di produttori di vino – ha detto – ed a metà degli anni Novanta ero andato in Nevada a negoziare con vari importatori. In quel contesto, ho deciso di fare una passeggiata nel deserto. Avevo scarpe con la suola di gomma e faceva molto caldo. I miei piedi soffrivano. Con me, in tasca, avevo un coltellino. Così ho deciso di fare un buco nella suola destra e uno in quella sinistra, realizzando una ventilazione”.

Ma l’intuizione non è rimasta nel cassetto. “Tornato in Italia – ha sottolineato Moretti Polegato – anziché buttare quelle scarpe, ho cercato di capire se ne esistessero con quella miglioria: nulla”. Da lì, mille tentativi per realizzare un prodotto che consentisse ai piedi di respirare, senza metterli a contatto con acqua o altro. “Grazie alla ricerca ho scoperto un materiale, una speciale membrana prodotta in USA, impermeabile all’acqua e che però respira. Veniva usata per le tute degli astronauti. Ho chiesto e ottenuto un brevetto e poi per tre anni ho offerto questa tecnologia a tutte le più grandi compagnie di produzione di scarpe al mondo”. Quando ha capito che non erano interessate, non si è scoraggiato, ma ha deciso di inserirsi in prima persona nel mercato. “Eravamo in 4, poi siamo diventati 40, quindi 400, dopo 4mila. Oggi in Geox lavorano 30mila persone, tra dipendenti diretti e indiretti”.

Il patron di Geox ha evidenziato come “la mia esperienza la può ripetere ognuno di voi: basta avere un cervello e quindi la capacità di creare, non solo scarpe, ma qualsiasi cosa. Ma dovete capire il significato del termine ‘innovare’. Che per Moretti Polegato è basato essenzialmente su tre elementi: “Innanzitutto, creare o modificare in meglio qualcosa. In questo, noi italiani siamo da sempre maestri. Ma poi occorre registrare l’idea, perché altrimenti te la copiano tutti. Si chiama brevetto, una cosa che nel nostro Paese è ancora un tabù. E, quindi, continuiamo ad avere americani che vengono a Napoli, assaggiano il caffè espresso e poi aprono 15mila Starbucks o che mangiano la pizza e registrano un marchio con migliaia di negozi di pizza sparsi nel mondo”. Il terzo fattore-chiave per avere successo nell’innovazione è la sperimentazione. “In un Paese di piccole e medie imprese, chi ha i soldi e il know-how per fare ricerca?”, ha chiesto, aggiungendo subito: “Ci sono i centri studio, i politecnici, le università. Per questo, qualche giorno fa in Confindustria ho proposto di portare più professori nelle aziende e più industriali negli atenei. Solo così possiamo rinnovare l’Italia. Non invento nulla, negli Stati Uniti si fa così da sempre. Basta che i nostri responsabili del sistema-formazione siano interessati…”.

Secondo Moretti Polegato, il futuro dell’Italiadi fronte a una situazione così drammatica non sono certo i 50-60enni. Siete voi. Dovete capire che è finito il tempo delle ‘spintarelle’, perché oggi il principio internazionale è che una persona vale per quello che sa. Rispetto a questo, invece, nel nostro Paese c’è ancora una mentalità arretrata, la stessa che si può vedere nelle lamentele di molti talk-show televisivi o leggere sui giornali”. In un mondo fortemente competitivo e globalizzato, secondo il patron di Geox “non dobbiamo permettere agli stranieri di rubarci le nostre caratteristiche. Ma dobbiamo vendere loro i nostri progetti. Non dobbiamo più esportare prodotti o fabbriche, ma progetti”.

L’ospite del Job Space UCBM ha fatto anche un cenno alla geopolitica globale: “Sono membro del World Economic Forum di Davos – ha spiegato – che da 30 anni si svolge nella seconda settimana di gennaio. Per me è un’ottima opportunità per intuire come potrà andare l’annata economica. Finora si è sempre puntato sulla globalizzazione, l’unificazione. Quest’anno, per la prima volta, si è parlato della divisione dei popoli. I cinesi, con il loro presidente, hanno detto: noi siamo il futuro del mercato. Mi sono chiesto: possiamo affidarci a un fondamento comunista di base nell’industria? Dall’altra parte, però, ci sono gli americani, che non si sono neppure presentati perché hanno intrapreso politiche protezionistiche. Ora, se davanti a Cina e Usa, giganti economici mondiali contrapposti, non esiste un’Europa forte che fa da cuscinetto, che cosa succederà?”.

Rispondendo a una domanda del pubblico, il fondatore di una tra le più importanti realtà imprenditoriali italiane ha svelato un piccolo ‘segreto’ sui piani futuri della propria azienda: “Investiamo continuamente in innovazione. Abbiamo sviluppato una novità tecnologica traspirante anche per le suole in cuoio e per le giacche. Ma abbiamo già in cantiere altre 60 nuove idee e progetti, che formeranno il nostro asset del futuro. Tutto sviluppato attraverso la formazione interna delle nostre persone”.

Prima dei saluti di ringraziamento di Paolo Arullani, Presidente della Rome Biomedical Campus University Foundation, che ha consegnato a Moretti Polegato una targa in ricordo della sua presenza in Ateneo, il patron di Geox ha fatto gli auguri agli universitari che lo hanno ascoltato, chiudendo con l’auspicio per tutti “anche di un colpo di…fortuna, com’è stato per me. Perché pure quella non deve mancare”.