Con un esame oculistico non invasivo è possibile diagnosticare la neuropatia cardiaca autonomica

Studiare la regolazione dei battiti del cuore attraverso una semplice fotografia della cornea. È questo il metodo implementato dai ricercatori dell’Università Campus Bio-Medico di Roma per diagnosticare in tempo la neuropatia cardiaca autonomica, frequente complicanza del diabete e causa di aritmie cardiache nonché di morte improvvisa.

 
Purtroppo – spiegano gli specialisti dell’Unità di Endocrinologia UCBM – si tratta di una patologia spesso ignorata in quanto i tradizionali test diagnostici sui riflessi autonomici cardiaci vengono facilmente falsati dall’assunzione di farmaci e alimenti, e richiedono un notevole investimento di tempo e una puntuale collaborazione del paziente. Per questo la diagnosi viene spesso ritardata.
 
“Le fibre neuronali della cornea – spiega l’endocrinologo Ernesto Maddaloni, primo autore del lavoro pubblicato su Diabetic Medicine e World Journal of Diabetes insieme all’oculista UCBM Francesco Sabatino – sono identiche a quelle che regolano le funzioni involontarie del corpo, compreso il ritmo cardiaco. La fotografia della cornea ci permette quindi di avere precise informazioni sullo stato del sistema nervoso nel paziente diabetico senza dover ricorrere a strumenti invasivi”.
 
Finanziato dalla Fondazione Roma, il progetto permetterà ai pazienti diabetici di effettuare uno screening delle complicanze meno invasivo e dispendioso in termini di tempo, con la possibilità di una diagnosi precoce che permetta di adeguare gli stili di vita e di intraprendere opportuni percorsi terapeutici.