Joanna Jankowska, studentessa dell’University of Technology di Danzica, ha appena concluso due mesi di tirocinio presso il Laboratorio di Sistemi di Elaborazione e Bioinformatica, dedicati a uno studio sul riconoscimento facciale

4 settembre 2015 - Volevo tanto venire in Italia e vedere Roma, unendo al piacere di questa visita la possibilità di accrescere le mie competenze in un ambito che mi piace molto, l’informatica legata all’essere umano. Posso dire di esserci riuscita, perché all’Università Campus Bio-Medico di Roma tecnologia e bio-medicina sono molto interconnesse”. In queste parole c’è il cuore dell’esperienza di tirocinio che una giovane studentessa universitaria polacca, Joanna Jankowska, ha svolto nei mesi di luglio e agosto presso il campus universitario di Trigoria.

Nata 22 anni fa nella città di Grudziądz, quasi 100mila abitanti 120 chilometri a sud di Danzica, Joanna – che si fa chiamare Asia – ci ha raccontato impressioni e insegnamenti raccolti nel partecipare a un progetto di ricerca sul riconoscimento facciale attraverso strumenti biometrici. “Avevo deciso di andare all’estero – spiega Asia – per fare un po’ di esperienza pratica e vedere come si studia in atenei di altri Paesi. Avrei potuto anche fare un tirocinio in azienda, ma ho preferito l’università”. Nel suo futuro, infatti, la giovane studentessa vede una carriera da docente accademica. “Quando si è trattato di cercare la sede giusta – continua – ho optato per un ateneo in cui potessi esplorare meglio di quanto posso fare presso la mia università, la University of Technology di Danzica, i legami tra informatica e ambito medico. Perciò ho scelto il Campus Bio-Medico di Roma”.

Asia ha conosciuto l’Università Campus Bio-Medico di Roma quasi per caso. “Me ne ha parlato un amico di mia sorella una volta in cui sono andata a trovarla in Belgio, dove lei studia. Questo amico è un ricercatore italiano. Stava portando avanti un progetto di ricerca qui, così mi ha parlato delle attività che si svolgevano all’interno della struttura. Mi è piaciuta l’idea e ho fatto subito domanda”.

Al Campus Bio-Medico, Asia è stata inserita all’interno del Laboratorio di Sistemi di Elaborazione e Bioinformatica, diretto dal Prof. Giulio Iannello. “Il mio tutor principale – racconta – è stato il prof. Paolo Soda. Con lui, con il prof. Iannello e con l’équipe di ricercatori ho lavorato a un progetto di Human Face Recognition, uno studio che vuole sviluppare un sistema di identificazione attraverso i tratti del volto umano. Funziona un po’ come il riconoscimento attraverso le impronte digitali. Una volta perfezionato, sarà un sistema avanzato in grado di rendere sicuri gli accessi a carte di credito, conti bancari e altri sistemi che oggi richiedono credenziali d’identificazione o password”. Giunta al termine del suo percorso, la tirocinante ha ricordi molto belli da mettere in valigia. “Porterò con me – sottolinea sorridendo – un approccio nuovo sul modo di seguire e studiare alcune materie, sui metodi con cui i docenti le insegnano, ma soprattutto sull’affabilità delle persone che ho incontrato qui. Sono state molto amichevoli, mi hanno aiutato molto ed è stato più semplice lavorare”.

Prima del congedo, un ringraziamento e un invito: “Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine a chi mi ha dato questa opportunità. Fin dal primo giorno, tutti all’interno del Campus Bio-Medico mi hanno fatto sentire a mio agio. In Polonia porto anche nuove amicizie, che spero possano presto venire a ricambiarmi la visita”.