"Win with-U" per l'inclusione lavorativa di giovani con disturbi dello spettro autistico

02 marzo 2021 Si chiama Win with-U il progetto di formazione finalizzato all’inclusione lavorativa di giovani con autismo a cui prende parte l’Unità di Neurologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma nell’ambito del Programma Erasmus+. Coordinato dalla Luiss, il lavoro vede inoltre la partecipazione dell’European Center for Quality Ltd (Bulgaria), Autism Europe (Belgium) e Specialisterne Foundation (Denmark): una rete di partner specializzati tanto in management delle imprese quanto nel settore dei disturbi dello spettro autistico e delle correlate politiche per il miglioramento della qualità della vita.

“All’Università Campus Bio-Medico di Roma – spiega il neurologo Giovanni Assenzaspetta il compito preliminare di formare proprio i partner sugli aspetti clinici della patologia in modo che possano essi stessi formare a loro volta le imprese su come integrare e supportare persone con disturbi dello spettro autistico all’interno degli ambienti lavorativi”.

Sono tre le fasi principali del progetto. Un primo step è dedicato a fare il punto sullo stato dell’arte dei sistemi di inclusione nei diversi Paesi nonché un’analisi delle specifiche caratteristiche di apprendimento e dei bisogni. Questo con l’obiettivo di costruire una innovativa piattaforma collaborativa (seconda fase) per l’accesso al materiale formativo, ai contenuti prodotti e al materiale di supporto da parte dei partner di progetto e della rete interessata. La terza e ultima fase del progetto riguarda i due percorsi di apprendimento individuale: un percorso mira a formare il lavoratore con autismo affinché si possano migliorare le competenze necessarie per la propria posizione occupazionale; l’altro percorso vuole formare gli imprenditori al fine di comprendere le potenzialità del lavoratore con autismo e rendere il luogo di lavoro un ambiente accogliente e confortevole anche per tali persone.

Motivazione di fondo dell’intero studio è supportare i datori di lavoro nella scelta dei collaboratori con questo tipo di disturbo, partendo dal presupposto che questi ultimi sono dotati di grandi abilità e talenti e la loro inclusione lavorativa rappresenta un valore aggiunto. Obiettivo ultimo non è quindi solo offrire un’occupazione ma la giusta occupazione.