Per l’epidemiologo dell’ateneo romano “è certamente un caso rarissimo” ma “il rischio zero non esiste in nessun caso”
Roma, 5 settembre 2017 – “Per comprendere davvero cosa stia succedendo sul nostro territorio e verificare l’eventuale origine del contagio della bambina morta di malaria a Brescia occorrerebbe avviare in tempi rapidi quella che in gergo viene chiamata ‘sorveglianza-sentinella’ nei posti frequentati dalla bimba: dalla sua città ai luoghi delle vacanze estive, fino agli ospedali che ha frequentato nei giorni scorsi”: è quanto afferma il professor Massimo Ciccozzi, epidemiologo presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma.
“La morte della bimba originaria di Trento è certamente un caso rarissimo e, al momento, la modalità di trasmissione della malattia resta ignota” aggiunge l’esperto, secondo il quale “questa malattia viene trasmessa dalla zanzara Anopheles, che in Italia, secondo alcuni studi, sarebbe presente, ma con esemplari poco adatti alla trasmissione del Plasmodium Falciparum, il microrganismo responsabile della malaria”.
“Oltre alla puntura – prosegue Ciccozzi – la malaria può essere trasmessa per via ematica da una persona infetta: tutti casi difficilissimi da individuare sul territorio italiano, ma che mi spingono a ricordare come il rischio zero non esista in nessun caso e che, pertanto, il monitoraggio deve restare costante per evitare sgradite soprese”.