Grazie a Cbm Spa e Arbolia piantati 3680 nuovi alberi

di Martina D'Onofrio

Non molti sanno che Roma è il più grande comune agricolo d'Europa, complice la diffusa immagine di una capitale affollata e caotica. Eppure parliamo della città più verde del continente con oltre 16.000 ettari di natura protetta, monumenti naturali e riserve. Tra queste la più grande – con i suoi 6000 ettari - è proprio la Riserva Naturale di Decima Malafede, territorio in cui sorge il Campus Bio-Medico. Un Ateneo integrato a un Centro di Ricerca e a un Policlinico Universitario immersi nel verde, che puntano a uno sviluppo sempre più in sinergia con la natura, attraverso la realizzazione di un polo multifunzionale in cui ricerca, formazione e cura possano incontrare la creatività, lo sport e il benessere. 

L'obiettivo è la coabitazione di sistemi verdi, protetti, agricoli con i servizi per la persona in un'ottica di riqualificazione urbana. Per raggiungerlo, Campus Bio-Medico SpA, soggetto promotore dell'Ateneo, è già al lavoro attraverso iniziative concrete come quella realizzata la scorsa primavera in collaborazione con Arbolia, società benefit nata dalla collaborazione tra Snam e Cassa Depositi e Prestiti per lo sviluppo di progetti dedicati a riduzione e assorbimento di anidride carbonica. 

È dunque nato il bosco del Campus Bio-Medico, costituito da 3.680 alberi e arbusti: farnetto, cerro, sughera, sorbo domestico, orniello, acero campestre, ontano nero, frassino ossifillo, pioppo bianco, pioppo nero, salice bianco insieme a specie arbustive come il sambuco, il biancospino, la fusaggine, il sanguinello, il pruno selvatico, il ligustro, il melo selvatico e la ginestra comune. Una piantumazione volta a rendere il tessuto urbano più sostenibile e inaugurata con una cerimonia dedicata al personale che si è speso negli ultimi anni nella lotta alla pandemia. "Si tratta di un progetto innovativo inserito in un più ampio programma di iniziative ambientali, didattiche e sociali, il Social Green Masterplan, che rinnova nei prossimi anni il processo di trasformazione virtuosa di questa zona periferica in un luogo più vivibile per il presente e per assicurare salute e benessere alle generazioni future", ha spiegato Domenico Mastrolitto, direttore generale di Campus Bio-Medico SpA, illustrando un modello di sostenibilità e sviluppo, "inteso come spazio di pubblica utilità ed ecologicamente inserito, per un ricongiungimento tra uomo e natura e per migliorare la qualità di vita di cittadini, studenti, dipendenti e pazienti del Policlinico".