Visiting professor in UCBM, la scienziata inglese è stata al fianco di docenti e ricercatori

18 gennaio 2018 – Una carriera al femminile dedicata proprio alle donne. È quella di Christine Watson, visiting professor nei giorni scorsi all’Università Campus Bio-Medico di Roma direttamente da una delle prime università al mondo: Cambridge. Qui infatti, da trenta anni la biologa cellulare è impegnata nella ricerca sulle ghiandole mammarie ed è diventata un’autorità internazionale nel campo del tumore del seno.

“Una patologia molto comune” – ha detto all’interno del seminario per gli studenti dell’Ateneo sul tema ‘Developmental biology of the mammary gland’– “e su cui c’è ancora molto da fare per capire quali sono le cause e quindi migliorare la prevenzione e la terapia”. La docente d’eccezione ha infatti focalizzato l'attenzione sui meccanismi che controllano il proliferare delle cellule staminali nonché sulla differenziazione delle cellule epiteliali mammarie e sulla loro rimozione dopo la morte cellulare.

Dai giorni passati in UCBM a contatto con docenti e ricercatori, in particolar modo dell’Unità di Ricerca di Oncologia, è emerso il profilo di una scienziata appassionata, che trova nell’entusiasmo e nella tenacia la ricetta giusta per avere successo in ambito scientifico. “Ci vuole una passione reale insieme alla voglia di conoscere e alla curiosità. Questo realmente conta”, è il suo consiglio per i giovani ricercatori. “È normale sbagliare e incontrare alcune sfide ma bisogna avere la capacità di rialzarsi e andare avanti”. Il suo è un invito alla resilienza, perché “se vuoi, puoi”.

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