Il Rettore Raffaele Calabrò passa il testimone a Eugenio Guglielmelli

Con emozione sono stati ripercorsi i passi fatti insieme al prof. Raffaele Calabrò sin dagli albori dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e in particolare in questi ultimi cinque anni nel ruolo di Rettore. Nel giorno di San Raffaele gratitudine, stima e affetto nelle parole di coloro che hanno lavorato al suo fianco.

“Sin da subito, Raffaele ha immaginato l'Università come un luogo aperto in cui gli studenti potessero ricevere non solo una ‘semplice’ trasmissione di nozioni, ma una formazione il più possibile integrale e completa”. Queste le parole del Presidente UCBM Carlo Tosti che ha evidenziato il fondamentale apporto di Calabrò allo sviluppo della Terza missione, della dimensione culturale e del rapporto con le famiglie degli studenti.

“Il Campus ti deve molto”. Ha esordito così Giuseppe Garofano, Presidente dell’Associazione Campus Bio-Medico. "Hai seguito la vita di questa nascente opera apostolica fino a diventarne Rettore, incarnandone perfettamente lo spirito e la prassi operativa. Ci hai fatto crescere e di questo ti siamo grati. Hai preparato la strada a un degno tuo successore con lungimiranza, consentendo un passaggio di testimone esemplare per contenuto, stile e generosità.”

Un ringraziamento di cuore arriva anche dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale Andrea Rossi. “Entusiasmo, capacità di sognare, intraprendenza, clima di famiglia, autocontrollo, fiducia, carisma. È stato un docente appassionato, un Rettore illuminato e per me un coach eccezionale. Tutte queste cose, insieme al suo esempio, rappresentano il tesoro che mi lascia e che custodirò nel mio forziere.”

A esprimere parole di gratitudine e a rievocare ricordi anche Alessandro Pernigo, Felice Barela (che ha inviato il proprio saluto), Gino Altomare, Vincenzo Di Lazzaro, Augusto Ferrini, Donatella Marsiglia, Paolo Sormani, Paolo Arullani, Stefano Anzilotti e la moglie Giovanna.

"La memoria va al 1989, oltre 30 anni fa – ha raccontato il prof. Calabrò – quando Gino Altomare mi coinvolse in quest’avventura. Non avevamo risorse ma forte entusiasmo e l’ambizione di dar seguito al sogno di don Àlvaro: fondare una struttura sanitaria con caratteristiche universitarie in cui formare i giovani, non solo nella loro professionalità ma soprattutto aiutandoli a crescere come persone. Educarli alla verità, alla giustizia, alla libertà.” Li ricorda come anni estremamente formativi i cui insegnamenti l'hanno accompagnato in ogni esperienza, da quella di medico a quella di docente fino all'attività politica e di amministratore pubblico. 
“Quando sono tornato, da Rettore, ho trovato una realtà inimmaginabile. Quello che tanti anni prima era solo un sogno era diventato concreto e ben al di là di quello che avevo potuto sognare 25 anni prima. È stato per me come raccogliere i frutti di un lavoro realizzato da tanti di voi in questi anni. Ed è a voi che va il mio ringraziamento.” Durante il suo mandato, come in molti hanno ricordato, il prof. Calabrò ha impresso una spinta considerevole alla crescita dell'Ateneo: dallo sviluppo della Terza Missione, alle numerose iniziative culturali, alla nascita della Facoltà Dipartimentale di Scienze e Tecnologie per l’Uomo e l’Ambiente, fino all’avvio di tre nuovi corsi di laurea in lingua inglese, sempre con l’idea di mettere al centro delle attività di formazione e ricerca la persona.

Caloroso il momento del passaggio di testimone con il suo successore, il prof. Eugenio Guglielmelli, che tra qualche giorno diventerà ufficialmente il nuovo Rettore dell'Università.

Le parole del prof. Eugenio Guglielmelli: “Un sincero ringraziamento all’attuale Magnifico Rettore per il passaggio di testimone tramite la consegna del tocco, dal grande valore simbolico, e soprattutto della Carta delle Finalità che esprime tutti i valori e l’identità del Sistema Campus. Il Campus vive di questi insegnamenti e cerchiamo di attualizzarli ogni giorno nella formazione accademica, nella promozione della ricerca e dell’innovazione, nel servizio agli studenti e alle famiglie che Raffaele ha promosso fortemente. Il mio impegno sarà quello di continuare la linea tracciata in questi cinque anni e di essere fedele alle radici della nostra Istituzione, come ciascuno di noi è chiamato a fare nella propria esperienza professionale quotidiana.”

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