Ambiti e metodologie di ricerca

Il nostro interesse è incentrato in tutti i campi della chirurgia arteriosa, dalla endoarteriectomia carotidea per la prevenzione degli stroke sino ai bypass plantari per salvataggio d'arto, comprendendo tutte le patologie aortiche. Analizzando l'efficacia del trattamento endovascolare in caso di uso all'interno delle istruzioni specifiche dei prodotti. La ricostruzione vascolare dopo resezione in blocco per patologie tumorali è un nostro specifico campo d'interesse.

La flow chart decisionale impatta sulla sopravvivenza dei pazienti con ischemia critica degli arti inferiori

Abbiamo già dimostrato che le metodiche endovascolari e la tecnica chirurgica tradizionale sono due metodiche complementari nel trattamento dell'ischemia critica, su diversi pattern della patologia. Mentre la maggior parte dei pazienti con dolore a riposo può essere trattata con successo mediante metodica endovascolare, indipendentemente dalla classe TASC II, i pazienti con necrosi estesa e perdita di sostanza sono trattati meglio con un bypass chirurgico. Nell'ultimo anno abbiamo aggiornato la nostra serie e ridefinito un algoritmo diagnostico basato su criteri ultrasonografici. Il significativo miglioramento nel tasso di sopravvivenza dei nostri pazienti, paragonato con le principali serie, ha confermato la bontà del nostro approccio.

EVAR: Come rendere sicura la conversione di pazienti con endoprotesi ad aggancio sovrarenale

Il trattamento endovascolare degli endoleaks non è sempre possibile, ed in taluni casi è necessaria la conversione chirurgica. Nel caso di endoprotesi ad aggancio sovrarenale tale procedura è più complessa. Seguendo il principio della riparazione degli aneurismi con tecnica minilaparotomica abbiamo proposto tale approccio per rendere le conversioni più sicure evitando di asportare l'intera endoprotesi. Ciò è basato sui seguenti principi:

1 Clampaggio orizzontale dell'Aorta, a ridosso delle arterie renali, senza mobilizzare l'endograft

2 Apertura della sacca aneurismatica e clampaggio delle branche iliache con strumenti delicati a ridosso della biforcazione aortica.

3 Separazione del graft dalla parte prossimale 5-10 millimetri sotto il clamp prossimale, e taglio delle branche iliache all'interno della sacca il più distalmente possibile. Gli stent metallici possono essere sezionati con l'ausilio di strumenti dedicati. Rimozione della parte centrale del graft, lasciando gli stump aortici ed iliaci in sede.

4 Rimozione del trombo e sutura delle arterie lombari beanti

5 Passaggio di un bending di teflon attorno all'Aorta a ridosso del clamp prossimale ed impianto di una nuova protesi biforcata cucita con la restante parte di endoprotesi, la parete aortica ed il bending esterno per ottenere una sicura e stabile anastomosi prossimale, rinforzata all'interno dall'endoprotesi ed all'esterno dal bending di teflon, senza rimozione dello stent metallico sovrarenale.

6 Anastomosi tra le branche iliache del graft chirurgico con le branche iliache dell'endoprotesi e chiusura della sacca.

Senza la necessità di guadagnare il controllo distale, l'accesso minilaparotomico si è dimostrato adeguato, ed i pazienti hanno tratto giovamento da questa tecnica mininvasiva.

Negli ultimi 2 anni abbiamo trattato 11 pazienti senza complicanze, con una perdita media di sangue di 380 ml, ed una degenza media postoperatoria di 5 giorni.

Restenosi dopo CEA: bypass carotideo versus CAS

La restenosi dopo la CEA è solitamente trattata mediante CAS. Gli ultimi report hanno dimostrato risultati subottimali.

Noi abbiamo già riportato la nostra esperienza di restenosi carotidea trattata tramite il bypass venoso carotideo in pazienti con lunga spettanza di vita. Abbiamo aggiornato i dati con i controlli tardivi che sono a vantaggio di questa tecnica versus CAS.

Il trattamento endovascolare e chirurgico dell’ateroembolisomo ad origine aortica determinante patologia periferica

L'ischemia critica periferica secondaria all'atero-embolisomo ad origine aortica è meno raro di quanto si possa credere.

Si tratta di una patologia insidiosa che se misconosciuta può determinare il fallimento del trattamento con pessimi risultati. La copertura endovascolare, associata con un bypass femoro-distale sembra essere una valida e duratura soluzione. Abbiamo rianalizzato la nostra serie di procedure ibride, descritto il workout diagnostico, la tecnica e mostrato i risultati.

Collaborazioni con altri centri di ricerca

  • UNIVERSITY OF OXFORD; Oxford, UK.
  • UNIVERSITA’ DI MESSINA E GENOVA PER PROGETTO DI RICERCA FINALIZZATA MINISTERIALE: RF-2018-12367242 SULLE PLACCHE CAROTIDEE
  • FONDAZIONE POLICLINICO UNIVERSITARIO GEMELLI IRCCS, ROMA, PROGETTO SU ESITI DEL COVID E FOLLOW-UP NELL’EVAR
  • UNIVERSITY OF CALIFORNIA, LOS ANGELES, USA. GRUPPO DI STUDIO SU VERY LOW FREQUENCY VASCULAR DISEASES
  • GRUPPO DI STUDIO FACTCATS SU PATOLOGIA NEUROVASCOLARE