Lucia Vedani e l’accoglienza a pazienti e familiari

di Paola Raschielli

“Ognuno di noi può salvare l’altro, basta che si metta in gioco”. In queste parole sono racchiusi pensiero e azione di Lucia Vedani, fondatrice e presidente di CasAmica Onlus, un’organizzazione di volontariato che, dal 1986, accoglie i malati in difficoltà costretti a curarsi lontano da casa e i loro familiari. Originaria di Bergamo, sposata e madre di quattro figli, Lucia ha fatto dell’aiuto al prossimo la sua ragione di vita, avviando in oltre 30 anni ben 6 case di accoglienza, di cui una proprio a Roma, a pochi passi dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. “Un giorno, mentre accompagnavo i miei figli a scuola, mi sono imbattuta in un uomo che aveva trascorso la notte su una panchina a pochi passi da un ospedale di Milano – racconta ripercorrendo il cammino che l’ha portata a intraprendere l’iniziativa di solidarietà – Mi disse ‘Sono disperato, mi aiuti’ e lì capii che un aiuto generoso ma sporadico non avrebbe risolto il dramma di tanti malati senza mezzi costretti a curarsi lontano dal calore dei propri affetti”. Quell’uomo fu il primo di 100mila persone ospitate negli anni da CasAmica. Un nome che racchiude in sé la sua missione: un luogo dove sentirsi a casa, insieme a persone amiche con cui condividere esperienze, preoccupazioni e gioie. Ed è il carisma di una donna, con un innato istinto ad aiutare gli altri, a dare forma a uno stile di accoglienza improntato ai valori della condivisione e della solidarietà. “Povertà e malattia fanno paura. La gente tende a scappare – continua – A volte basta un sorriso, non servono le parole per entrare in empatia con chi soffre. I volontari accompagnano gli ospiti e creano insieme a loro un ambiente familiare dove trasmettere serenità e buon umore e dove potersi sentire veramente a casa”.
Ma come ci si riesce? “Trasmettendo la gioia interiore. Dalla vita io ho ricevuto tanto e la gratuità, quando la si riceve, è bene che la si dia agli altri. C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Un appello alla benevolenza, tema tanto caro a Joaquín Navarro-Valls che, quando era presidente del Comitato dei garanti della Biomedical University Foundation, la fondazione nata per sostenere le attività di Ucbm, ebbe un ruolo determinante nella decisione di Lucia di aprire la casa di Roma. “Ogni atto di benevolenza – diceva – è un dono per chi dona, non tanto per chi riceve, e il motivo di donare viene dalla compassione, dalla condivisione, dalla compartecipazione alla vita degli altri”.