Con Fondazione Roma il Centro integrato ricerca e cura

di Beatrice Passarelli

L a Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e l’Università Campus-Bio-Medico di Roma, sostenute da Fondazione Roma, stanno realizzando il Centro integrato per la ricerca e la cura della malattia di Alzheimer che sarà dedicato alla diagnosi precoce e alla terapia della forma più comune di demenza nella popolazione.

Tratto distintivo del Centro sarà l’integrazione, basata su un approccio olistico di cura e assistenza al paziente che prevede una forte sinergia tra attività di ricerca, attività clinica con approccio multidisciplinare e diagnostica strumentale avanzata, con l’obiettivo di arrivare a una diagnosi tempestiva della malattia e di individuare terapie personalizzate ed efficaci. La fase di ricerca preclinica sarà diretta dal prof.

Marcello D’Amelio, coordinatore della ricerca del Dipartimento di Medicina e chirurgia e responsabile dell’Unità di ricerca di Neuroscienze molecolari dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. “Grazie all’identificazione di nuovi biomarcatori nella fase preclinica di malattia, sarà possibile intervenire tempestivamente per incidere significativamente e in maniera mirata sulla progressione di malattia” ha commentato il prof. D’Amelio.

Dal punto di vista clinico, le persone con disturbi cognitivi potranno eseguire in un’unica struttura tutti gli esami necessari, sotto la direzione del prof. Vincenzo Di Lazzaro, direttore della UOC Neurologia della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.
“La stretta collaborazione fra ricercatori di base e clinici coinvolti nella gestione diagnostico-terapeutica, sarà la chiave di volta del progetto. Fondamentale sarà anche l’attenzione ai caregiver” ha sottolineato il prof. Di Lazzaro.

Grazie al sostegno di Fondazione Roma, saranno disponibili strumentazioni di ultima generazione, come la Risonanza Magnetica 3 Tesla che, con una elevata risoluzione delle immagini, consentirà di studiare con la massima accuratezza aree cerebrali potenzialmente coinvolte nelle fasi precoci della malattia ma difficilmente esplorabili con tecniche convenzionali.

Oltre a permettere l’inquadramento diagnostico del paziente, le indagini effettuate forniranno dati utili alla ricerca, innescando un meccanismo virtuoso in cui le conoscenze cliniche saranno preziose per far crescere la ricerca di base e i risultati degli studi preclinici potranno essere immediatamente spendibili per migliorare l’approccio diagnostico-terapeutico.

Il progetto di realizzazione durerà cinque anni e prevede un finanziamento di due milioni di euro da parte di Fondazione Roma, attraverso la Biomedical University Foundation. “Con il sostegno a questo importante progetto, la Fondazione Roma pone un nuovo tassello nel mosaico dell’affronto alla grave e diffusa patologia” ha sottolineato il Presidente della Fondazione Roma Franco Parasassi.