"Già richiesti i nuovi profili"

di Beatrice Passarelli

Per laureare i professionisti di domani l’università è chiamata a interpretare la realtà attraverso una dialettica costante con i diversi attori sociali, dalla politica alla scuola, alle imprese. Queste ultime tendono ad anticipare i bisogni e indicare le tendenze. Ne abbiamo parlato con Maurizio Tarquini, direttore di Unindustria di Roma e del Lazio e moderatore della tavola rotonda nel convegno Medtech (in foto).
Qual è l’importanza del rapporto tra industria e università?
Nel contesto globalizzato in cui viviamo l’interazione continua tra l’attività dell’impresa e la ricerca scientifica universitaria è un necessario fattore di innovazione e di crescita.
Specialmente negli ambiti che hanno un impatto diretto sulla salute delle persone abbiamo assoluto bisogno di fondere le discipline tecniche, scientifiche e umanistiche e lavorare per il miglioramento del benessere collettivo.
Quale opportunità rappresenterà per le imprese il futuro medico-ingegnere?
La presenza di profili moderni, altamente specializzati e con competenze trasversali come il medico Medtech è già molto richiesta dalle imprese del settore. Attualmente la domanda di queste figure supera l’offerta. L’Università Campus Bio-Medico di Roma fa da apripista sul territorio. Credo sia importantissimo direzionare da subito i giovani verso un approccio pluridisciplinare, per facilitare lo scambio di informazioni all’interno delle imprese e raggiungere prima le nuove frontiere scientifico-tecnologiche.